La Commissione Affari Costituzionali del Senato ha approvato ieri diversi emendamenti riformulati presentati dalla maggioranza per posticipare le elezioni provinciali al 29 settembre.
Le proposte approvate, presentate al Dl elezioni, riguardano “41 province" che andrebbero al voto ad agosto e non quelle che "stanno votando in questi giorni”, spiegano fonti parlamentari.
Per la Provincia di Cuneo - se il provvedimento diventerà definitivo – si potrebbe dunque andare alle urne per eleggere il Consiglio provinciale ad inizio autunno, dopo l’ampia tornata amministrativa dell’8 e 9 giugno che nella Granda interessa 172 Comuni.
Si voterà – lo ricordiamo – per il solo Consiglio provinciale e non per il presidente, Luca Robaldo, che resta in carica.
Un’elezione, ancora una volta, di secondo grado riservata ai soli amministratori comunali.
Dell’annunciato ritorno all’elezione diretta del presidente della Provincia e del Consiglio provinciale si sono infatti perse le tracce.
Nessuno sa esattamente a che punto sia l’iter, arenatosi – a quanto risulta – nella Commissione Affari Costituzionali a Palazzo Madama.
I roboanti annunci hanno ceduto il passo ad un assordante silenzio.