Riceviamo e pubblichiamo:
Egregio direttore,
non vorrei alimentare una polemica ma suggerire una riflessione a chi è contro il treno.
La linea in oggetto età poco trafficata perché c'erano un sacco di bus a fare concorrenza che peraltro non attraversavano gli abitati di Nichelino, Candiolo e None ma transitavano da Stupinigi e poi 10Km nel nulla boschivo fino alla Fiat di None e la Skf di Airasca.
Andavano soppressi o spostati sulle valli Po, Maira e Varaita da Saluzzo e Busca in coincidenza con i treni. Sulla velocità bastava investire, il tracciato era Abbastanza rettilineo e pianeggiante quindi senza problemi orografici.
Si poteva arrivare a 135 Km/h come sulla Torino-Pinerolo. Serviva un armamento adeguato e l'elettrificazione fino a Cuneo. Andava Interfacciata meglio con le aree industriali.
Non confondiamo l'utenza con la domanda come fanno i politici (Cirio e Gabusi in testa).
Per trasformare la domanda in utenza occorre una buona offerta e tempi di percorrenza adeguati. Lo dimostra la AV. Quando si investe velocizzando una linea e aumentando il numero dei treni, aumenta l'utenza che abbandona la gomma per il ferro.
I treni locali vanno intesi anche come complementari alla lunga percorrenza e non solo per i pendolari e studenti che hanno modificato molto abitudini e necessità.
Michele Massaro