La casa di reclusione “G. Montalto” di Alba torna essere centrale nel dibattito: il sindaco Carlo Bo ha incontrato il nuovo direttore Nicola Pangallo, mentre i lavori di risanamento e ristrutturazione dovrebbero concludersi in meno di un anno secondo le comunicazioni del Ministero.
Sul futuro della struttura è intervenuto anche Bruno Mellano, garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Piemonte. "Nel 2025 sarò ancora garante e vigilerò sulla situazione. Credo sia importante iniziare a ragionare sulla prospettiva che avrà la struttura, dopo la riapertura. Sono decisioni che dipendono da Roma, ma su cui bisogna iniziare a fare dei ragionamenti. Un conto è avere 40 detenuti come adesso, un conto 240. Il target dei detenuti non è una materia marginale e determina delle scelte e anche delle conseguenze".
Il suo invito è quello di non rimanere in balia degli eventi o delle decisioni nazionali: "Bisogna cominciare a ragionare in prospettiva sapendo che per esempio uno dei problemi che abbiamo in Piemonte è il sovraffollamento delle case circondariali. Per cui è molto probabile che ad Alba verrà istituita una struttura con detenuti con pene medio brevi anche perché questo permetterebbe una vicinanza con i tribunali".