In queste settimane fanno un gran discutere le proposte arrivate da Longitude holding, Trenitalia e Gte per la gestione delle tratte ferroviarie Savigliano-Saluzzo-Cuneo e Ceva-Ormea.
Una questione, quella della riattivazione di queste linee - considerate “rami secchi” nel 2012, poi riaperte per un breve periodo durante la giunta Chiamparino e poi nuovamente chiuse – che è stata oggetto di infiniti ordini del giorno in Consiglio comunale a Saluzzo nella consiliatura che sta volgendo al termine.
Anche + Europa ha voluto avanzare una propria proposta da mettere sul tavolo della politica regionale e dell’Agenzia della mobilità.
Nel corso di una conferenza stampa, tenutasi nella tarda mattinata di oggi, martedì 13 febbraio al Circolo interno 2, il segretario regionale Flavio Martino insieme al referente saluzzese Alberto Crosetto e all’esperto di trasporti Rudy Paesante, ne hanno illustrato i termini.
“Pensare ad un treno classico su queste linee – ha spiegato Paesante – è un’idea perdente in partenza perché economicamente insostenibile. Occorre piuttosto ragionare sull’utilizzo che si vuole fare di queste tratte e programmare anche in funzione della realizzazione del nuovo ospedale del quadrante Nord-Ovest della provincia e muoversi di conseguenza”.
Martino e Crosetto hanno spiegato che la scelta di Saluzzo non è stata casuale, dal momento che questa città e il suo hinterland – ad oggi – solo le realtà più penalizzate nel contesto provinciale.
Paesante, insieme all’ipotesi del treno all’idrogeno (più avveniristica) ne ha avanzato un’altra stile “metropolitana leggera” che prevede l’utilizzo del tram al posto del treno, anche in considerazione del fatto che si è in presenza – su queste linee - di un solo binario.
“Lo spazio per l’inversione a Savigliano c’è in prossimità del Museo Ferroviario e a Saluzzo presso l’attuale stazione. Il costo si ridurrebbe di molto. Le stazioni non servirebbero più, sostituite da semplici pensiline. I tempi di percorrenza sarebbero più brevi rendendo il trasporto pubblico maggiormente appetibile. Inoltre – ha aggiunto Paesante – il tram prevede l’utilizzo di carnet di biglietti (con possibilità di scontistica) e non le attuali modalità del biglietto ferroviario che, oltre ad essere caro, impone l’utilizzo in giornata e senza possibilità di variazione d’orario”.
“L’investimento iniziale non deve spaventare perché – ha ancora osservato Paesante – sarebbe facilmente ammortizzabile nell’arco di pochi anni. Una soluzione di questo tipo, accuratamente studiata e perfezionata, può essere un’opportunità non solo per studenti e pendolari ma anche nella prospettiva di uno sviluppo turistico utile alla città di Saluzzo e alle sue valli”.
“Serve coraggio e lungimiranza – hanno concluso i referenti di + Europa – ma noi che siamo riformisti sappiamo, a diversità dei populisti , che non servono lamentazioni ma semmai proposte che concorrano alla risoluzione dei problemi”.