"Godetevi la vita, già io ho fatto una vita brutta, voi godetela!". Il motto è di Domenica Salvai, che venerdì ha spento le 104 candeline nella residenza Tapparelli.
E’ arrivata nella struttura 6 anni fa, a 98 anni, facendosi subito volere bene da operatori e ospiti per il suo carattere dolce, la sua voglia di vivere e il suo umorismo, raccontano.
La più anziana del Tapparelli sta bene. È in carrozzella, non è autonoma, “ma tiene il suo posticino” raccontano dalla struttura. Il suo segreto: tanto lavoro.
Al compleanno con i parenti erano presenti il direttore generale dottor Massimo Perrone, il presidente Roberto Bertola, il vicesindaco di Saluzzo Franco Demaria e rappresentanti dei comuni di Moretta e Barge.
Domenica nacque il 9 febbraio del 1920 a Gabiola, frazione di Barge. “In un giorno di neve. da mamma Teresa Rimondotto e papà Chiaffredo Salvai, ultima di 5 figli”. Ha avuto un infanzia difficile, riportano i famigliari, estrapolando dal racconto della sua lunga vita.
Restò orfana di mamma a 4 anni e di papà a 16 e venne cresciuta da una cognata. Svolse lavori molto pensanti e conobbe suo marito Michele Ricca ( classe 1914) a ventisette anni. Dal loro matrimonio nacquero Alfredo, Andrea e Margherita (deceduta a pochi giorni di vita).
Il marito si ammalò presto in seguito a un incidente e fu costretto a lasciare il lavoro. Domenica quindi fu costretta a tornare a lavorare nei campi anche 12 ore al giorno. Rimase vedova nel 1996 e ha continuato a lavorare finchè ha potuto.