/ Attualità

Attualità | 08 febbraio 2024, 07:12

Olio di oliva piemontese? Nel 2023 la produzione è salita del 30%

Il Consorzio per la tutela punta a ottenere l'indicazione geografica protetta e anche il mercato internazionale guarda con interesse a un settore in crescita

Olio di oliva piemontese? Nel 2023 la produzione è salita del 30%

Non è così risaputo, ma il Piemonte non è solo terra di vino e nocciole, ma anche di ulivi. Una novità che si sta consolidando nel panorama agricolo della regione, in particolare tra Langhe e Monferrato.

L’olivicoltura conta circa 350 ettari e 300mila piante, con una produzione tra i 200 e i 300 ettolitri all’anno, in aumento nel 2023 di circa il 30% rispetto all'anno precedente.

A dare alcuni dati è il Consorzio per la tutela dell’olio extra vergine di oliva Piemonte, nato nel 2007 che oggi conta una decina di soci, che rappresentano oltre la metà delle superfici coltivate professionalmente e sono dislocati su tutto il territorio regionale: Monferrato, Langhe, Saluzzese, Pinerolese e Collina torinese.

Attualmente i produttori piemontesi stanno puntando a ottenere l’Indicazione Geografica Protetta (IGP), un prestigioso marchio di qualità che garantirebbe la provenienza e la tipicità dell’olio piemontese.

L’aumento della produzione e la ricerca costante della qualità stanno sempre di più attirando l'attenzione del mercato internazionale, con possibilità di allargare gli orizzonti in Francia, Stati Uniti e Giappone.

Le iniziative, l'interesse e gli enti coinvolti aumentano: il Consorzio, insieme alla Fondazione Agrion e il Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari dell'Università di Torino, sta portando avanti un progetto che vuole recuperare e reintrodurre in produzione "ecotipi o varietà locali di olivi piemontesi in grado di fornire prodotti dotati di particolari caratteristiche organolettiche e qualitative".

A maggio scorso, invece, sempre in collaborazione con lo stesso dipartimento, era stato lanciato anche il "Corso di idoneità fisiologica all'assaggio di oli di oliva vergini ed extra vergini".

"A fronte della crescita in quantità e soprattutto in qualità dell'olio piemontese - aveva spiegato Marco Giachino, presidente del Consorzio - abbiamo deciso che fosse il momento giusto per creare uno strumento che ci aiutasse a sostenere la cultura dei sempre più numerosi appassionati, ma soprattutto ci supportasse nello sviluppo di una competenza, quella dell'assaggiatore d'olio, sempre più richiesta e indispensabile, non solo nel settore della produzione, ma anche della ristorazione e della distribuzione".

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A FEBBRAIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium