"Una tragedia terribile. Piangiamo una persona che ha lavorato con noi per ventiquattro anni, festeggiati proprio ieri, facendosi grande onore e dando un importante contributo. Circostanze come queste colpiscono a prescindere, ma in questo caso il dolore è tanto visto che parliamo di una bravissima persona, che nell’ambito della nostra produzione ricopriva peraltro l’importante ruolo di capo-pressa, mansione che svolgeva molto bene. Con noi lavora peraltro anche al figlio, al cui dolore ci stringiamo, vicini all’intera famiglia".
Tradiscono la commozione dovuta alla circostanza le parole con le quali il direttore generale dell’Abet Ettore Bandieri si fa interprete dell’impressione vissuta negli stabilimenti della storica industria braidese sin dalla prima mattinata di oggi, giovedì 8 febbraio, nei minuti in cui in tutta la città e anche in azienda ha iniziato a circolare la notizia dell’incidente stradale costato la vita al 53enne Gianfranco Rinero, collega conosciuto e stimato dalle centinaia di addetti che operano nell’industria dei laminati plastici.
Erano da poco passate le 7 quando il tratto di strada del Falchetto prossimo all’imbocco della tangenziale di Bra è diventato il teatro dello scontro che ha coinvolto l’Alfa Giulietta guidata da Rinero e una Opel Corsa condotta invece da un uomo classe 1996, rimasto ferito e trasportato in codice giallo all’ospedale di Verduno, dove risulta tuttora ricoverato.
Un’ora prima, alle 6, Rinero aveva terminato il turno di notte in fabbrica, dove però, abitando a pochissima distanza dallo stabilimento, era solito recarsi a piedi o in bicicletta. Verosimile quindi che sia tornato a casa e quindi nuovamente uscito a bordo della sua automobile, forse per effettuare una commissione.
Le sue condizioni sono risultate immediatamente gravissime. Inutili purtroppo i soccorsi prestatigli dai sanitari del servizio regionale di emergenza 118 e dalle squadre dei Vigili del Fuoco arrivate dal locale distaccamento di volontari e da quello di Alba, insieme ai Carabinieri della Compagnia braidese, ora al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica del violento tamponamento.
La salma dell’uomo è stata composta nella camera mortuaria dell’ospedale di Verduno in attesa che il magistrato decida in merito alla eventuale necessità di accertamento autoptico.