"Quando ero direttore dell'Atl ricevevamo molte chiamate da turisti che volevano mangiare al Belvedere perché si erano trovati bene e si erano sentiti accolti o perché ne avevano sentito parlare in termini entusiastici". Mauro Carbone, chiamato come consulente dal Comune di La Morra per la valorizzazione dell'ex ristorante fa un tuffo nel passato. E proprio da lì bisogna partire per riportare alla luce un tesoro che si è perso negli anni tra chiusure, acquisti e vicende burocratiche. "La sfida è quella di recuperare un mito della cucina della Langa, un simbolo di eccellenza e di tradizione senza rimanere ancorati nel vecchio, ma sperimentando un'ortodossia contemporanea".
E, infatti, le idee si innestano in un progetto che dovrebbe prevedere un percorso museale con spazi di ristoro. "Gli elementi essenziali sono rispetto, semplicità e sostenibilità anche economica. Bisogna trovare un equilibrio, non si tratta di trovare solamente un gestore, ma di sviluppare una politica che sappia tenere conto di un sito importantissimo a cui è stato riconosciuto un vincolo culturale, e che deve rimanere a disposizione della comunità. Ed è giusto prendersi il tempo necessario per fare le cose con criterio, rispettando le tempistiche e tutte le regole necessarie", ha concluso Carbone.
I dettagli erano stati spiegati nelle scorse settimane dal sindaco Maria Luisa Ascheri: "Abbiamo adottato la delibera programmatica che individuava la Cantina Comunale quale soggetto idoneo a realizzare il recupero e la valorizzazione dell’immobile in convenzione con il Comune. Ora stiamo procedendo a definire insieme al direttivo della cantina i contenuti dell’accordo che regola la gestione dell’immobile, compreso il piano finanziario dell’intervento, il canone di concessione, il cronoprogramma, l’individuazione degli spazi comunali e dei servizi strumentali ed aggiuntivi alla valorizzazione da sottoporre alla successiva valutazione del Consiglio comunale".