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Attualità | 06 febbraio 2024, 15:55

Cuneo, il punto sulla tettoia Vinaj: prima vittoria o risultato raggiunto con troppo ritardo?

La sentenza comminata giovedì 1° febbraio dal tribunale di Cuneo spacca le anime del consiglio comunale ma tutti guardano al ricorso e all'estinzione del debito

Il consiglio comunale di Cuneo

Il consiglio comunale di Cuneo

Sì alla risoluzione del contratto di gestione e alla restituzione della tettoia Vinaj di piazza Boves a Cuneo – oltre al pagamento delle spese di lite - , ma nulla per quanto riguarda il pagamento del debito ancora insoluto di 938mila euro.

Vittoria (quasi completa) del Comune

Come comunicato ieri anche dal nostro giornale è questo il cuore della sentenza sul contenzioso civile che vede protagonisti – sin dal giugno 2021 – il Comune di Cuneo e la “Tettoia Vinaj srl” (e, ovviamente, il suo amministratore unico Dario Dalmasso).

Decisione che è arrivata giovedì 1° febbraio dal tribunale di Cuneo, e che in parte contestualizza le richieste avanzate dalla Città (tranne per, ovviamente, l’estinzione dell’ingente debito collegato alle annualità di gestione mai corrisposte).

Manassero, uffici e avvocati guardano alla risoluzione definitiva

La sentenza riconosce la colpa della società e risponde alla nostra esigenza di tornare in possesso del bene in modo da poter intraprendere un percorso nuovo” ha commentato la sindaca Patrizia Manassero in un comunicato stampa ufficiale.

La nostra preoccupazione è continuare a difendere l’interesse collettivo rispetto a quella porzione di città e al nostro bilancio – ha continuato Manassero - . Forti di quanto attestato nella sentenza ora i nostri uffici, insieme ai legali, lavoreranno per dipanare i passaggi che si renderanno necessari per proseguire nel cammino verso la definitiva soluzione di questa annosa vicenda”.

Dai vari capigruppo di maggioranza – presenti ieri alla conferenza in cui lo studio legale Barosio ha illustrato la decisione del giudice – nessun commento ulteriore rispetto al comunicato firmato dalla sindaca. Ugualmente Marco Vernetti – oggi presidente del Consiglio comunale ma, nel 2021, assessore agli Affari Legali – ha deciso di non approfondire oltre la vicenda.

Boselli e Bongiovanni: "Si analizzi la sentenza con attenzione"

Meno abbottonate alcune delle forze di minoranza del consiglio comunale, che a seguito della conferenza dei capigruppo rimangono però generalmente caute nell’affrontare la situazione.

Prima di commentare la sentenza e le strategie adottate ci riserviamo di analizzarle a fondo – ha detto Giancarlo Boselli (Indipendenti) - : abbiamo anche fatto esplicita richiesta di avere copia della convenzione di partenariato pubblico-privato sulla tettoia. Certo però che la questione pone problematiche complesse e individua decisioni che spettano a sindaca e giunta: i locali tornano alla disponibilità del Comune e si dovrà capire cosa farne. Ci si prenda del tempo e si riconvochi poi una capigruppo”.

"Da quanto è dato capire dopo l'incontro di ieri nella conferenza dei capigruppo con gli avvocati dello studio incaricato rimaniamo un attimo perplessi: appare incomprensibile che si possa condannare l’inadempiente senza obbligarlo al pagamento di quanto dovuto, motivo principale per cui è stata fatta la causa – ha aggiunto Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) - . La gestione della macchina pubblica ha fatto passare tutto questo tempo, quando si poteva subito chiedere la rescissione del contratto per inadempienza. Ora otteniamo la restituzione dell'immobile a distanza di anni quando avremmo potuto ottenerla già da tempo senza tutto questo senza perdita finanziaria. Quindi più che una vittoria ci sembra che si segni il passo e non si veda la fine di questa vicenda, anche perché esistono gli estremi e i tempi per entrambi le parti di proseguire nella battaglia legale. Ci viene da pensare, che ci siano motivazioni non conosciute che hanno portato a questo esito che probabilmente si potranno acquisire leggendo la sentenza in modo più approfondito."

Lauria e Sturlese: "Il Comune si è mosso troppo in ritardo"

Più diretti, invece, Beppe Lauria (Indipendenza!) e Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni). Che la questione la conoscono molto bene, essendo stati i primi i trattarla in consiglio comunale.

In linea generale mi rallegro per l’operazione, abbiamo vinto nel senso che ci restituiscono il bene e ci troviamo a dover intentare una nuova causa per avere i soldi indietro, ma mi chiedo però se il senso della vergogna alberghi in questa maggioranza, che poi è anche quella di prima: alcuni di loro, tra cui la sindaca coinvolta i’n contumacia’ avevano ben chiaro cosa stesse succedendo e comunque hanno impiegato dieci anni ad agire per via legale – ha commentato il primo - . Incredibile però che questa amministrazione, di cui tutti quanti si vantano, funzioni esattamente come tante altre molto più invise e criticate. Se questa è buona amministrazione non riesco a pensare a cosa sia la cattiva”.

Incomprensibile decisione del giudice: se non esiste più un rapporto contrattuale come farà il Comune a chiedere il risarcimento dei canoni e delle urbanizzazioni non versate? - ha poi concluso Sturlese - Se il Comune si fosse mosso tempestivamente, e non solo con lettere di sollecito del pagamento dei canoni, il risultato avrebbe potuto forse essere diverso. Speriamo di recuperare il dovuto  in fase di ricorso”.

Simone Giraudi

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