Curiosità - 04 febbraio 2024, 10:42

Chi è Francesca Battaglia, la 23enne che veste i panni della Bela Monregaleisa [INTERVISTA]

Presentata ufficialmente ieri, con la cerimonia in municipio, lavora nel campo della moda ed è rientrata in Italia dopo un periodo in Svizzera

Francesca Battaglia

Francesca Battaglia è la nuova Béla Monregaleisa del Carlevé 'd Mondvì.

Tra qualche giorno, in pieno periodo carnevalesco, compirà 23 anni: classe 2001, monregalese, ha girato “il mondo” per studio e per lavoro, ma ha Mondovì nel cuore. E dopo esperienze in Italia e all'estero è tornata nella sua piccola città, in attesa di un trampolino di lancio che la proietti verso nuove, entusiasmanti avventure nel settore che è sempre stato la sua passione, e che è divenuto un lavoro.

Francesca, partiamo... dall'inizio. Qual è stato il tuo percorso di formazione?

"Dopo il Liceo a Mondovì, è arrivato il momento di scegliere cosa fare nella vita. Inizialmente ero orientata su Giurisprudenza, ma dopo un po' di incertezza non ho più avuto dubbi: mi sono iscritta alla facoltà di Economia della Moda, trasferendomi a Firenze, dove ho vissuto e studiato per quattro anni."

Perché proprio la moda?

"È sempre stata la mia grandissima passione. Soprattutto con gli abiti. Figuriamoci che sin da piccola non permettevo a mia madre di scegliermi i vestiti! La mia grande fortuna è stata quella di trasformare questa mia passione in un lavoro. Negli ultimi mesi ho lavorato in Svizzera come buyer presso il Reparto acquisti di un brand di moda. A livello lavorativo è stata un'esperienza pazzesca, anche se...".

Anche se?

"Beh, in Svizzera ho trovato una mentalità molto chiusa, orari diversi, un'atmosfera più fredda. Perciò, conclusa quest'esperienza, ho deciso di ritornare in Italia, ed ora sono alla ricerca di un impiego sempre nello stesso settore, ma nel nostro paese. Magari dirottandomi verso Milano. Perché ritengo che nell'ambito della moda non ci siano altri paesi all'avanguardia come l'Italia. Sono estremamente consapevole che nel mio settore a Mondovì, così come nei territori di provincia, non ci possa essere uno sbocco. So che dovrò andare “lontano”. Ma qui, ci tornerò sempre. Perché sono molto attaccata a Mondovì. Dove c'è la mia famiglia, le mie amiche. Il cuore.Poi Mondovì ha un grande potenziale, soprattutto con Piazza, e poi con tutto il territorio che la circonda, se pensiamo al Santuario e alle tante cose belle che abbiamo intorno. Viviamo in un vero e proprio gioiello."

Raccontaci di te...

"Partiamo dai difetti: tendenzialmente sono un po' testarda. E, sì, sono sempre molto precisa: che può sembrare un pregio, ma in realtà a lungo andare rischia di “bloccarti” un po'. Un pregio? Essere estroversa. Lo metto al primo posto. In tal senso mi ha aiutato molto andare “fuori”, uscire dal guscio della provincia. Dove senza questa qualità è molto difficile sfondare".

Piccolo dettaglio: lo abbiamo già chiesto a suo tempo al Moro: ma come sei messa con il piemontèis?

"Oddio, non lo parlo molto bene... ma lo capisco perfettamente!".


Veniamo al Carnevale e al tuo ruolo di Béla Monregaleisa...

"All'inizio non ci volevo credere. Non me lo sarei mai aspettato. Ma quando sono stata contattata e mi è stata fatta la proposta ho detto subito di sì, senza pensarci nemmeno un minuto."


Qual è il tuo rapporto con il Carlevé? Se sei qui, immaginiamo sia positivo...

"Altro che. Da piccola ho sempre partecipato al Carnevale dei bambini. Ho dei nitidissimi ricordi dei pomeriggi di festa passati al Christ. Da più “grande”, non ho mai partecipato come figurante nei gruppi mascherati, ma c'è un appuntamento che negli ultimi anni non ho mai mancato: il mitico veglione dei commercianti. Un evento imprescindibile. Con le mie amiche, da Natale in poi è caccia all'idea migliore per presentarsi all'appuntamento con un costume che non sia mai banale."


Qual è la prima cosa che ti viene in mente se diciamo “Carlevé”?

"Senz'altro la Corte. L'ho sempre adorata, è la parte “fresca” del carnevale, quella che entra nei cuori di tutti. Non nego che mi sarebbe sempre piaciuto farne parte. Ma sinceramente non mi aspettavo che me lo chiedessero, e da subito nei panni della figura principale!".


Cosa ti aspetti da questo carnevale vissuto per la prima volta da grande protagonista?

"Innanzitutto, tanto divertimento. Perché il carnevale è questo. Da miscelare attentamente con l'attenzione verso il sociale, ai bambini, alle famiglie, agli anziani e ai meno fortunati, che si aspettano sempre tanto da noi. Spero di poter “dare” altrettanto. Mi aspetto momenti di felicità, spensieratezza, gioia, da condividere con la corte e con tutti quelli che amano il Carlevé".


Qualche ringraziamento in particolare?

"Sì, soprattutto a quelli che mi hanno dato questa grande opportunità. Alla mia famiglia, ai miei

amici coi quali ho dovuto trattenere il “segreto” fino all'ultimo. E a tutti quelli che si impegnano per rendere fantastico il nostro carnevale."

redazione