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Politica | 03 febbraio 2024, 07:25

Terzo mandato per i sindaci dei comuni da 5 a 15 mila abitanti: da Arguello a Novello, ecco a chi interessa in Langhe e Roero

Nell'Election Day dell'8 e 9 giugno, nessun limite ai mandati per i municipi entro i 5 mila abitanti, invariate le norme per i Comuni sopra i 15 mila cittadini. Tra le "sette sorelle" tutti i sindaci uscenti sono ricandidabili, a eccezione di Calderoni a Saluzzo

Terzo mandato per i sindaci dei comuni da 5 a 15 mila abitanti: da Arguello a Novello, ecco a chi interessa in Langhe e Roero

È datato 25 gennaio il decreto ministeriale con il quale il Consiglio dei Ministri ha modificato i limiti di mandato per i sindaci dei piccoli Comuni: entro i 5 mila abitanti decade qualunque soglia, mentre nei Comuni tra 5 e 15 mila abitanti è ora prevista la possibilità del terzo mandato.

Il decreto ministeriale ha rinnovato la disciplina in merito alle possibili elezioni consecutive dei sindaci. Se infatti nei Comuni entro i 5.000 abitanti era prevista una soglia di mandato di 15 anni – cioè tre tornate elettorali consecutive – ora questo limite è stato rimosso, rendendo possibile ai sindaci dei piccolissimi centri la quarta candidatura consecutiva.

Il provvedimento potrebbe interessare le candidature di decine di sindaci della provincia di Cuneo. Sul territorio di Langhe e Roero tra cui il sindaco di Arguello Alessandro Fenocchio, il sindaco di Bonvicino Giuseppe Mondone, il sindaco di Mombarcaro Simone Aguzzi, il sindaco di Novello Roberto Passone, il siindaco di Paroldo Pietro Carlo Adami, il sindaco di Priocca Marco Perosino, il sindaco di San Benedetto Belbo Emilio Porro e il sindaco di Sinio Sergio Seghesio. La possibilità di vedere indefinitamente riconfermata la propria carica di primo cittadino nei Comuni con meno di 5000 abitanti argina quelle situazioni che in passato hanno visto Comuni rimasti senza ricambio nelle candidature venire commissariati.

Nelle città tra i 5 e i 15 mila abitanti il numero massimo di candidature consecutive ammesse era invece di due. A partire dalla tornata elettorale di giugno sarà possibile presentare la terza candidatura consecutiva. Per tutti i Comuni entro i 15 mila abitanti in cui si presenti una sola lista elettorale, è confermato il quorum del 40% degli aventi diritto al voto.

Sciolto il nodo del terzo mandato per questi Comuni, l’Anci auspica l’allargamento della disciplina anche ai sindaci delle grandi città: sarebbero appena 736 i primi cittadini italiani esclusi dalla possibilità di ricandidarsi per oltre due tornate elettorali. Un fronte in cui l’appartenenza politica è trasversale ipotizza che la stessa innovazione possa essere proposta ai Presidenti di Regione.

Tuttavia, nessuna modifica coinvolge ad oggi la Presidenza regionale né le città con più di 15 mila abitanti. Nei centri abitati più grandi, infatti, permane il divieto di presentare la propria candidatura dopo più di due mandati consecutivi. A giugno di quest’anno sono chiamati al voto i cittadini di quattro delle Sette Sorelle, tutte iscritte in quest’ultima categoria di città a densità di popolazione superiore ai 15 mila abitanti: si rinnova il Consiglio comunale di Alba, Bra, Fossano e Saluzzo. Il limite che permane in vigore esclude dalla corsa ai seggi di giugno solamente il sindaco della città di Saluzzo, Mauro Calderoni. Possono invece presentarsi nuovamente come candidati, essendo al primo mandato, il sindaco uscente di Alba Carlo Bo, il sindaco uscente di Bra Giovanni Fogliato e il sindaco uscente di Fossano Dario Tallone, che ha già annunciato la propria discesa in campo per il 2024.

In Piemonte, come previsto dalla legge elettorale regionale, le elezioni si svolgeranno in concomitanza con quelle europee e amministrative. Nelle due giornate elettorali previste gli aventi diritto al voto potranno esprimere fino a tre preferenze sulla scheda grigia per il rinnovo del Parlamento europeo, ammesso che venga rispettata l’alternanza di genere nell’espressione delle preferenze. L’Italia elegge 76 deputati su 720 – 3 in più rispetto al passato, a seguito della ridistribuzione operata post Brexit. Per l’elezione del Presidente della Giunta Regionale e del Consiglio regionale è ammesso il voto disgiunto ed è possibile esprimere una o due preferenze per i candidati di una stessa lista a patto che si rispetti l’alternanza di genere, pena l’annullamento della seconda preferenza espressa. La scheda sarà di colore verde.

Le elezioni amministrative prevedono schede elettorali azzurre per i Comuni fino a 15 mila abitanti e blu oltre questa soglia. Nei Comuni è previsto il voto disgiunto: l’assegnazione della preferenza a una lista non collegata al candidato Sindaco per cui si esprime il proprio voto. Si vota sabato 8 giugno dalle 14 alle 22 e domenica 9 giugno dalle 7 alle 23. Alla chiusura dei seggi il primo scrutinio è riservato alle europee, poi si passa alle regionali e infine si conclude con lo spoglio delle schede per le elezioni amministrative.

Eleonora Ramunno

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