“Per recuperare concretamente zone specifiche della nostra città servono forti investimenti, sia pubblici che privati. Ma i secondi arrivano soltanto se c’è la sensazione che si creda nel futuro di quelle zone, e l’unico modo per dimostrarlo è agire attraverso i primi”.
Un’equazione chiara, quella al centro dell’incontro che si è tenuto nella serata di ieri (venerdì 2 febbraio) a Cuneo, in via Meucci, nella sede del gruppo consigliare degli Indipendenti.
Boselli e Armellini tra i relatori
L’incontro ha trattato il futuro dei quartieri Cuneo centro e Cuneo nuova dal punto di vista di un presente fatto di immobili in degrado ed edifici pubblici e privati abbandonati, e di un futuro che sembra comprendere lo spostamento sempre più probabile della struttura ospedaliera nell’area dell’attuale ospedale Carle.
Presenti con ruolo di relatori Giancarlo Boselli e Paolo Armellini (consiglieri comunali del gruppo), Luciana Cagna, Marco Verra e Vera Anfossi.
Dalla stazione a villa Invernizzi: gli interventi
Per gli Indipendenti gli investimenti pubblici necessari alla rigenerazione dei due quartieri riguardano il recupero della stazione ferroviaria (“un problema che tocca Stato e Ferrovie ma anche il Comune, essendoci vicino il Movicentro), dei bagni pubblici e di piazza Martiri della Libertà (“possibili solo contestualmente alla realizzazione di un parcheggio sotterraneo di prossimità e alla riqualificazione totale della piazza, immaginando anche come pedonale la via verso corso Nizza”).
Ma anche la rigenerazione dei fabbricati di corso IV Novembre (“importante recuperare il teatro ex GIL”), dello stadio “F.lli Paschiero” (“opera monumentale che è parte integrante di Cuneo nuova”), di villa Invernizzi (“attualmente abbandonata e decadente”), dell’ex Policlinico (“simbolo di un degrado che va al più presto risolto, e di una situazione di nuovo ferma dopo le promesse”) e degli undici alloggi derivanti dall’eredità Ferrero.
“Il Quadrilatero soffre da troppo tempo”
“Tutti questi interventi possono aiutare a superare il senso di abbandono e rilanciare un’area, quella del Quadrilatero, che soffre ormai da tempo” ha detto Boselli in apertura dei lavori.
“L’aspetto del ‘togliere l’ospedale dalla città’ impatta inevitabilmente sia su Cuneo centro che su Cuneo nuova, cartograficamente adiacenti, ma in prospettiva sull’intero altipiano – ha proseguito - . Realtà che s’innesta nel dato di fatto di un degrado che prosegue, nonostante l’indubbia attenzione di repressione della criminalità attuata soprattutto da parte della Polizia di stato e dei Carabinieri”.
“Interventi fattibili, ma bisogna concretizzare”
“Per gli interventi che proponiamo abbiamo sostanzialmente già dimostrato la sostenibilità economica con i vari emendamenti al bilancio presentati nei mesi di attività amministrativa – ha aggiunto l’Indipendente - : fare debito non è sbagliato ‘di per sé’, ce lo insegna il PNRR. Dipende per cosa ci si indebita”.
“Stiamo parlando, insomma, di un tentativo di ritorno alla vita per i due quartieri – ha poi concluso - . In cui, è bene ricordarlo, il ruolo della Polizia municipale non è ancora stato definito in maniera concreta, con la presenza di un comando in corso Giolitti a oggi, totalmente inutile. E con interventi di carattere sociale che il Comune si è impegnato a realizzare ma che ancora mancano”.