Piemonte maglia nera tra le regioni alpine. E Cuneese maglia nera in Piemonte. Tra mancanza di precipitazioni nevose e temperature alte, a causa dell'inversione termica, un anno così drammatico in pochi se lo ricordano.
"Notti con temperature davvero fredde? Si contano su due mani", commenta Pier Paolo Ballarè, direttore della Scuola di sci di Limone Piemonte. "Questo non è un inverno. Le temperature sono alte e le precipitazioni inesistenti. Nei prossimi giorni si prevedono ancora più alte. Si intravvede un cambiamento a metà della prossima settimana, ma è tutto da vedere. Basterebbe una notte di nevicate per rilanciare la stagione".
Già... la stagione. I corsi di sci, nei comprensori cuneesi aperti, non si sa, permanendo le condizioni attuali, se potranno arrivare al termine. Chi può, la neve la spara, è l'unica possibilità. "Io un inverno così non l'avevo mai visto. Avere, quasi ogni giorno, temperature più alte a 2000 metri che in pianura, non è normale. Quanto alle piste, si sta facendo un lavoro enorme. Certo, sono aperte per il 60%, ci si concentra sulle più importanti. Ma si stanno facendo i miracoli: appena le temperature scendono sotto lo zero, si spara".
I primi segnali di cambiamento, da confermare, potrebbero arrivare attorno all'8 febbraio. Nel frattempo, bisognerà resistere alle temperature del weekend, con previsioni attorno ai 20 gradi in montagna.
Si spera, non resta molto di più da fare. "Ci accontenteremmo di 20 centimetri di neve, mica di un metro", commenta Roberto Gosso, che gestisce le piste di Entracque ed è presidente di Cuneo Neve. "Questa bolla atlantica è un disastro. Se non nevica o, almeno, non si scende sotto zero, non so quanto potrà durare ancora la stagione. Sono aperti solo i comprensori che hanno l'innevamento artificiale, ma per quanto ancora, con queste temperature, è difficile prevederlo".