Chi teme che il ricavato della vendita degli alloggi dell’eredità Ferrero – recentemente inseriti nel piano delle alienazioni del Comune di Cuneo – possa venire usato dall’amministrazione comunale per pagare bollette o utenze può dormire sonni tranquilli, secondo l’assessore Alessandro Spedale: non può accadere, essendo denaro da far rientrare nella sezione delle entrate in conto capitale del bilancio dell’ente.
L’assessore all’urbanistica è stato chiamato a rispondere in diversi momenti, nel corso dell’ultimo Consiglio comunale. “Decisioni come questa non si prendono mai a cuor leggero, ma davanti a una situazione in cui cinque alloggi sono sfitti e con problemi di manutenzione straordinaria è ovvio non si possa rimanere immobili – ha risposto Spedale - . Per evitare la perdita di ulteriore valore, quindi, li inseriamo nel piano alienazioni”.
Armellini: “Ignavia o decisione politica?”
Il consigliere Paolo Armellini (Indipendenti) si è dimostrato “irritato e dispiaciuto” dal veder inserire gli alloggi nel piano delle alienazioni: “Una delle più importanti donazioni nella storia plurisecolare di Cuneo andava celebrata in ben altro modo – ha detto - . Impossibile non si siano trovati i fondi per una ristrutturazione strutturale, anche diluita nel tempo. Si è trattato di una scelta politica, quella di non agire e non mettere gli alloggi in affitto? O è stata ignavia? In ogni caso, una mancanza grave”.
Ugo Sturlese e Nello Fierro (Cuneo per i Beni Comuni) hanno appoggiato la posizione dell’Indipendente, dicendosi sorpresi e scandalizzati per come l’amministrazione ha deciso di gestire questa parte dell’eredità Ferrero: “Un’operazione inaccettabile che individua il serio rischio di danno erariale. Chi amministrerà tra dieci anni la città cosa venderà, direttamente il municipio?”
“La domanda è sempre la stessa: ‘Che città vogliamo’? - ha aggiunto Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) - Non esiste visione o quadro d’insieme, a livello amministrativo, si agisce per spot. L’amministrazione non può continuare ad agire da sola, senza un programma; deve aprirsi, mettersi in discussione, in ascolto. Operazioni come questa non fanno bene alla città perché ne depauperano il patrimonio avvantaggiando unicamente i soggetti dotati della capacità economica di approfittarne”.
“Sentir descrivere lo stato d’incuria degli alloggi fa davvero male perché il dottor Ferrero, in vita, sapeva prendersi cura dei propri beni e farli fruttare come pochi altri” ha commentato Franco Civallero (FI).
“Basterebbe prendere le tabelle a cui tutti fanno riferimento, quelle della Camera di Commercio, per determinare la cifra di vendita degli alloggi e qualunque imbecille ce l’avrebbe fatta” ha concluso Beppe Lauria (Indipendenza!).
“Il valore di acquisto a cui sono stati messi gli alloggi è inaccettabile – ha rincarato, Giancarlo Boselli (Indipendenti), la dose - : siete veramente tranquilli non si configuri un danno erariale? Io giurerei il contrario”.