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Agricoltura | 31 gennaio 2024, 14:08

“Noi agricoltori ci appelliamo ai consumatori, comprate quello che produciamo!” [VIDEO]

Le ragioni della protesta degli Agricoltori Indipendenti che hanno portato trecento trattori sul piazzale del palazzetto di San Rocco Castagnaretta e hanno sfilato in centro Cuneo: "Siamo qui per far capire che siamo in difficoltà, chiediamo il sostegno degli italiani”

E' impossibile avere una società sana senza il rispetto per la Terra.
Difendiamo l'uomo e la sua terra.
Stop al falso Made in Italy.
La terra è vita. Giù le mani.
Tanti sacrifici per quale futuro?
No farmers, no food, no future.
Cosa ne sarà dei miei figli e dei miei nipoti?
100% tutela del prodotto italiano.
Siamo proprio alla frutta... se ce la lasciano coltivare!!!
Incolti sarete voi, non i nostri campi!!

Sono solo alcuni degli slogan del comitato “Agricoltori Indipendenti”. Oggi si sono ritrovati con trecento trattori davanti al Palazzetto di San Rocco Castagnaretta e hanno sfilato in quarantadue nel centro di Cuneo.

Ecco le ragioni dei manifestanti. Guarda il video:

Franco Clerico, del comitato organizzatore spiega: “Il nostro intento è portare l'attenzione sul nostro lavoro. Vogliamo portare il consumatore dalla nostra parte. Se moriamo noi, i cittadini perdono qualità e cibo sulla tavola. Occorre rimodulare il prodotto italiano che deve essere esclusivamente 100% italiano. I costi di produzione di questi ultimi anni hanno generato difficoltà economica. Dobbiamo trovare sostenitori alla nostra causa. Il primo sostegno è essere dalla tavola dei cittadini italiani. Ci appelliamo a loro, che comprino quello che produciamo. Non è una guerra contro qualcuno. Siamo qui per far capire che siamo in difficoltà, chiediamo il sostegno degli italiani”.

Nel parcheggio del palazzetto c'erano agricoltori da tutta la provincia. Fra di loro anche alcune donne. Come una giovane allevatrice di Chiusa di Pesio: “Il settore zootecnico è oggi sottovalutato. Noi donne siamo la minoranza e siamo sottovalutate anche noi. I Prezzi di ciò che acquistiamo sono troppo alti e il nostro prodotto sottostimato. Quello che arriva in Italia dall'estero viene venduto a maggior prezzo rispetto a quello che noi produciamo qui”. Con lei un'amica che ha studiato Scienze ambientali: “Vorrei che il nostro territorio venisse rivalutato e sono qui a sostegno di questo movimento”.

Molti i giovani, tra cui un folto gruppetto di studenti dell'Istituto di Agraria Virginio Donadio. “Abbiamo deciso come studenti di partecipare in quanto ci sentiamo rappresentati da quello che questi agricoltori vogliono comunicare. Molti di noi hanno a casa aziende e allevamenti e condividiamo le ragioni della protesta - ci dice uno di loro -. Parte della colpa è dell'Unione Europea: sponsorizza carne e cibi sintetici che riteniamo mandino a rotoli un settore già in difficoltà”.

Tra i presenti anche un allevatore dell'Alessandrino: "Siamo liberi agricoltori, qui a portare le nostre istanze. Mi sa che i contributi li hanno inventati per non pagarci il prodotto. Noi inquiniamo! Io allevo la razza bovina piemontese, ho circa 150 capi. I bovini mangiano l'erba. Se non mangiano loro chi la mangia?"



E anche un vicino agricoltore di San Rocco Castagnaretta: “Impossibile andare avanti così, lavoriamo in perdita. Tutto quello che comperiamo ogni anno aumenta!”

Cristina Mazzariello

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