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Politica | 30 gennaio 2024, 13:27

Elezioni regionali, si attendono decisioni da Roma, che però non arrivano

Pd e centrosinistra cercano un candidato presidente che ancora non si trova. Sembra tramontare il “campo largo” con i 5 Stelle. Alberto Cirio aspetta il via libera dai Fratelli d’Italia che vorrebbero mettere dei paletti alla lista del presidente

Elezioni regionali, si attendono decisioni da Roma, che però non arrivano

“La politica ha le sue liturgie: bisogna rispettarle e avere pazienza”.

Alberto Cirio lo va ripetendo da settimane in attesa di un’investitura ufficiale che tarda ad arrivare.

Nessuno dei partiti di centrodestra sembra voler mettere in discussione la sua ricandidatura a presidente, tuttavia qualcosa ancora non torna e sfugge all’occhio anche dell’osservatore più attento.

Che cosa osta al via libera se tutti e tre i partiti, Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, si dicono d’accordo sulla sua riconferma?

La questione è sui tavoli romani e lì le “liturgie” di cui parla Cirio hanno notoriamente tempi bizantini.

La conseguenza è che, anche in ambito provinciale – è il caso delle comunali che interessano Alba, Bra, Fossano e Saluzzo – tutto resta in stand by.

Finchè non si scioglie il nodo regionale – fino a quando cioè Cirio non avrà il via libera da Giorgia Meloni – è difficile che vengano formalizzate le candidature dei sindaci di centrodestra in queste città.

FdI guarda con diffidenza alla “Lista Cirio” perché sa che può sottrarre seggi e per questo vorrebbe porre dei paletti.

Se c’è nebbia su questo fronte, su quello avverso del centrosinistra il buio è totale o quasi.

Tramontata l’ipotesi del campo largo con i 5 Stelle, il Pd torna a guardare ad Azione e Italia Viva oltre che ai “cespugli” civici, i quali più passano i giorni più diventano inquieti.

Il partito di Calenda è già in prima fila nella “Lista Cirio” e difficilmente tornerà sui suoi passi, nonostante non tutti condividano questa scelta.

Quello di Renzi si dice disposto a sedersi al tavolo con i dem, ma non a tutti i costi.

Per questo, tornano aleggiare le “primarie” di coalizione per scegliere il candidato presidente da contrapporre a Cirio, ipotesi che però un paio di mesi fa era stata bloccata dal Nazareno.

La confusione resta grande sotto il cielo di entrambi gli schieramenti quando mancano tre mesi alla scadenza della presentazione delle liste.

Giampaolo Testa

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