Dopo la mobilitazione di lunedì 22 gennaio al Miac di Cuneo, si allarga la protesta degli agricoltori della Granda che mercoledì 31 gennaio sono pronti a sfilare in corteo nel capoluogo. Tutto sulla scia di quanto sta avvenendo in numerose province italiane e prima ancora in diversi Paesi europei.
Il ritrovo è alle ore 9 al palazzetto di San Rocco Castagnaretta con presidio fino alle 19. Durante la giornata sono previste due sfilate su corso Nizza fino a piazza Galimberti e ritorno al palazzetto.
Lunedì al Miac erano circa 80 i mezzi e 150 gli agricotori presenti. Si stanno organizzando in una chat che in pochi giorni ha superato i mille partecipanti da tutta la Granda.
Obiettivo è sottolineare il grave stato di difficoltà del settore e dei suoi operatori, messi in crisi dal cronico assottigliarsi dei margini economici dovuto al rincaro dei costi di produzione e a condizioni di vendita, specialmente alla grande distribuzione organizzata, che non consentono più una corretta remunerazione del lavoro.
“Speriamo in una grande partecipazione per la giornata di mercoledì – confida Franco Clerico, agricoltore di Bastia Mondovì e tra i promotori della protesta -. Ormai in agricoltura si lavora in perdita. Il nostro settore deve essere considerato parte importante della nostra economia. La protesta è tutta improntata per salvare il mondo agricolo, perchè se muore l'agricoltura, muore buona parte del tessuto economico italiano”.
“Chiediamo la giusta remunerazione dei nostri prodotti di qualità, e la difesa del made in Italy - continua Clerico -. Protestiamo per contrastare le politiche sbagliate dell'Ue. Si deve mettere fine alla concorrenza sleale che vede arrivare in Italia prodotti trattati con additivi che non sono consentiti nel nostro Paese. E poi basta ai contributi una tantum che drogano il mercato, vogliamo una politica strutturata di lungo periodo che davvero tuteli il nostro settore”.
E chiude: “Mercoledì vogliamo manifestare la nostra condizione di grande disagio. Ma lo vogliamo fare per portare all'attenzione del consumatore italiano le nostre istanze. Vorremmo anche loro dalla nostra parte e chiediamo in anticipo scusa per il disagio che arrecheremo ai cittadini. Siamo ben consapevoli che i consumatori sono il nostro futuro ma non possiamo più permetterci di stare inermi mentre le nostre aziende chiudono”.