Una delegazione di 200 sindaci provenienti da ogni parte d’Italia ha partecipato, sabato 20 gennaio all’udienza speciale concessa da Papa Francesco all’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti locali (Asmel), nella Sala Clementina del Palazzo apostolico vaticano. Dalla provincia di Cuneo, selezionato come Comune innovatore, vi ha preso parte Bergolo, presente il suo sindaco Mario Marone.
L’Asmel è una realtà nata nel 2010, di cui il Comune langarolo è socio dall’anno della fondazione. Oggi conta 4.296 enti locali presenti su tutto il territorio nazionale (758 Comuni piemontesi) ed è rivolta principalmente ai piccoli e medi Comuni italiani che rappresentano la frontiera di prossimità della Repubblica nel rapporto diretto con i cittadini e le comunità locali.
Lo stile di Asmel è incentrato sull’associazionismo di servizio e promuove l’accessibilità anche dei piccoli e medi Comuni alla gestione sinergica di una serie di attività strategiche per gli stessi come la formazione specialistica, il reclutamento di personale, i partenariati per lo sviluppo delle comunità energetiche e della transizione ecologica nonché la gestione telematica degli appalti.
Proprio in questo ambito, al fine di garantire efficienza e trasparenza negli investimenti pubblici, Asmel ha promosso la Centrale di committenza “digitale” Asmecom, diventata in pochi anni la prima centrale di riferimento dei Comuni italiani. Un ambito nel quale lo stesso Vaticano sta mostrando profonda attenzione e sensibilità.
Proprio questa peculiarità è stata riconosciuta dal Santo Padre, che nel corso dell’udienza ha voluto sottolineare l’importanza del servizio prestato ai Comuni e ai cittadini con parole molto significative.
"Con piacere – ha detto – incontro la vostra associazione, nata per contribuire al buon funzionamento degli enti locali italiani, secondo il principio di sussidiarietà, caro alla dottrina della Chiesa. I territori da cui provenite sperimentano alcune delle contraddizioni della società attuale e del suo modello di sviluppo. I piccoli Comuni, soprattutto quelli che fanno parte delle cosiddette aree interne, e che sono la maggior parte, sono spesso trascurati e si trovano in condizioni di marginalità. I cittadini che li abitano, una porzione significativa della popolazione, scontano divari importanti in termini di opportunità, e questo resta una fonte di disuguaglianza”.
Una grande emozione per tutti noi. Le parole del Santo Padre sono un monito per coloro che hanno la grande responsabilità di fare bene e in fretta, dedicando tempo ed energie per il proprio territorio.
“La Centrale di committenza dei Comuni Asmel rappresenta un presidio di trasparenza, integrità e di etica civica e condividiamo la linea di rinnovamento e semplificazione varata da Papa Francesco”.
Come ha sottolineato il segretario generale di Asmel, avvocato Francesco Pinto, “l’incontro con Papa Francesco è stata l’occasione per presentare al Pontefice il dinamismo della nostra realtà associativa che è nata proprio con l’intento di valorizzare le periferie territoriali che, attraverso i Municipi, costituiscono il tessuto culturale, sociale e amministrativo del nostro Paese".
“I territori da cui provenite – ha continuato il Papa - sperimentano alcune delle contraddizioni della società attuale e del suo modello di sviluppo. I piccoli Comuni, soprattutto quelli che fanno parte delle cosiddette aree interne, e che sono la maggior parte, sono spesso trascurati e si trovano in condizione di marginalità. I cittadini che li abitano, una porzione significativa della popolazione, scontano divari importanti in termini di opportunità, e questo resta una fonte di disuguaglianza”.
“Alla radice di questi divari – ha evidenziato il Pontefice – c’è il fatto che risulta troppo dispendioso offrire a questi territori la stessa dotazione di risorse delle altre aree del Paese. Vediamo qui un esempio concreto di cultura dello scarto: ‘tutto ciò che non serve al profitto viene scartato’. Si innesca così un giro vizioso: la mancanza di opportunità spinge spesso la parte più intraprendente della popolazione ad andarsene e questo rende i territori marginali sempre meno interessanti, sempre più abbandonati a sé stessi. A restare sono soprattutto gli anziani e coloro che più faticano a trovare alternative”.
Di conseguenza, ha osservato il Santo Padre, “cresce in questi territori il bisogno di Stato sociale, mentre diminuiscono le risorse per darvi risposta”. C’è un altro aspetto di questa dinamica, ha proseguito Francesco: “È nelle aree interne, marginali, che si trova la maggior parte del patrimonio naturale (foreste, aree protette, e così via): sono dunque di importanza strategica in termini ambientali. Ma – ha avvertito il Papa – lo spopolamento progressivo rende più difficile la cura del territorio, che da sempre gli abitanti di queste zone hanno portato avanti. I territori abbandonati diventano più fragili, e il loro dissesto diventa causa di calamità e di emergenze, specie oggi con gli eventi estremi sempre più frequenti: ad esempio piogge torrenziali, inondazioni, e frane; siccità e incendi; tempeste di vento e così via. Guardando questi territori, abbiamo conferma del fatto che ascoltare il grido della terra significa ascoltare il grido dei poveri e degli scartati, e viceversa: nella fragilità delle persone e dell’ambiente riconosciamo che tutto è connesso – tutto è connesso! –, che la ricerca di soluzioni richiede di leggere insieme fenomeni che spesso sono pensati come separati. Tutto è connesso”.
“Queste cose voi le conoscete molto bene – ha aggiunto Francesco -. Oggi voglio ringraziarvi per il vostro impegno e per il vostro lavoro, che cerca di contribuire a tutelare la dignità delle persone e a curare la casa comune, anche con risorse scarse e tra mille difficoltà. Di questo impegno c’è un bisogno crescente, per cui vi invito a non abbassare la guardia e a non lasciarvi scoraggiare”.
"Sono state emozioni forti – dice il sindaco di Bergolo Mario Marone –, la stretta di mano, lo sguardo intenso, la consegna di un piccolo omaggio di dolci della Langa Alta, parole di riconoscenza per quanto Francesco si sta adoperando nel predicare pace, umanità verso gli emarginati, i deboli per le popolazioni che migrano per una società che incomincia a scoprire i fallimenti del solo profitto e non della condivisione. Auguriamo al Papa un sereno prosieguo in salute e coscienza, ricevendo in cambio per Bergolo e i suoi cittadini la sua santa benedizione. Grazie infinite all’Asmel, che mi ha inviato nella delegazione come piccolo Comune d’Italia con i sui attuali 53 abitanti".