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Agricoltura | 26 gennaio 2024, 08:30

Cia Cuneo: “Un altro bando per le reti antigrandine, decisione azzeccata della Regione”

Lo dice Pietro Busso, tecnico dell’organizzazione agricola. A disposizione ci sono 506 mila euro. Le domande vanno presentate entro il 30 marzo 2024

Le reti antigrandine sistemate in un campo per proteggere le colture

Le reti antigrandine sistemate in un campo per proteggere le colture

La Regione Piemonte ha aperto il bando 5/2023 riguardante l’operazione 5.1.2-azione 1 ancora legata alla vecchia programmazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022.

Si tratta del contributo agli agricoltori per l’acquisto e l’installazione delle reti antigrandine e i relativi pali di supporto, con l’obiettivo di prevenire i danni provocati alle colture a cielo aperto - in particolare vigneti, frutteti e produzioni orticole - dai fenomeni atmosferici avversi e di forte intensità. Come, appunto, le grandinate improvvise e devastanti dovute ai mutamenti climatici.

Attraverso la misura si intendono sostenere la redditività e la competitività delle aziende colpite, consentendo alle stesse di poter mantenere dei buoni livelli qualitativi e quantitativi nel percorso produttivo. Ogni impianto di protezione deve essere realizzato per la difesa attiva di un solo prodotto individuato dal codice di identificazione d’uso del terreno.

Il finanziamento è del 50% sul costo dell’investimento ammissibile. A disposizione ci sono 506.924 euro. Le domande vanno presentate entro il 30 marzo 2024. La graduatoria terrà conto di alcuni criteri premianti: giovani agricoltori che si insediano per la prima volta in qualità di capi dell’azienda; grado del rischio ed entità del potenziale agricolo a rischio; protezione nuovi impianti o impianti fino a 3 anni di vita.

Cosa ne pensa Cia Cuneo del bando? A rispondere è il tecnico dell’organizzazione agricola, Pietro Busso. Sottolinea: “La misura sulle reti antigrandine, in vigore da diversi anni, è collaudata e funziona. In questo caso, poi, la riapertura delle domande è stata una decisione azzeccata perché permette di partecipare a quanti, per tempi tecnici, erano rimasti fuori dal vecchio bando scaduto il 30 novembre 2023. Si tratta di un aiuto importante per le aziende agricole interessate: lasciare, infatti, le colture scoperte sta diventando sempre più rischioso per l’intensità e la frequenza con cui si manifestano gli eventi climatici estremi”.





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