“Insieme abbiamo potuto, insieme si può, insieme potremo”. Con questo leit motiv a Saluzzo, ieri sera, martedì 23 gennaio, in un circolo Interno 2 gremito all’inverosimile, la coalizione di maggioranza uscente ha acceso i motori della campagna elettorale in vista del voto dell’8 e 9 giugno.
L’occasione era data dal congedo del sindaco Mauro Calderoni, che dopo dieci anni (due mandati consecutivi) lascia la guida del municipio.
Ad introdurre la serata il presidente dell’associazione Carlo Ravazzi, cui è seguito l’esame della situazione finanziaria dell’associazione fatto dalla tesoriera Silvana Cravero.
Sono stati istituiti cinque tavoli di lavoro, corrispondenti grosso modo alle deleghe assessorili, per la stesura del programma in vista del successivo appuntamento di martedì 27 febbraio, quando verrà indicato il candidato sindaco del centrosinistra civico, ulteriormente ampliatosi in quest’ultima consiliatura. I nomi – come noto- sono quelli del vicesindaco Franco Demaria e dell’assessora Francesca Neberti
Calderoni, nel corso di un intervento durato poco più di una quarto d’ora, ha tracciato un bilancio del suo operato, soffermandosi non tanto sugli aspetti tecnico-amministrativi quanto su quelli politici: “Abbiamo rigenerato la città sotto molteplici aspetti occupandoci spesso di ambiti che non erano di nostra stretta competenza e lo abbiamo fatto con passione dimostrando che siamo stati un gruppo coeso e non soltanto la sommatoria di competenze individuali”.
Calderoni ha voluto rimarcare le differenze di stile e di modus operandi rispetto al centrodestra: “I nostri avversari calano le decisioni dall’alto, ma non bastano i simboli di partito per vivere in sintonia con la città. Sento parlare di amore per Saluzzo ma l’amicizia è altra cosa dalla politica. L’amicizia non la si coltiva per ottenere favori. Siamo la città che è stata più finanziata della provincia – ha ribadito - e non perché abbiamo amici politici ma perché siamo stati capaci di attrarre risorse”.
Il sindaco, frenando la sua indole, ha evitato un attacco frontale al centrodestra, ma non per questo ha rinunciato a denunciare quello che ha definito lo “scippo del treno”, tema di infiniti ordini del giorno in Consiglio comunale, raccogliendo applausi dalla platea.
Sul piano strettamente politico ha ancora aggiunto: “La crisi dell’area progressista e moderata richiedeva nuove formule e noi l’abbiamo sperimentata con Insieme coinvolgendo l’area cattolico-liberale. Torno tra voi – ha detto al termine del suo intervento seguito da un paio di minuti di ovazione – ma continuerò a lavorare al vostro fianco”.
Il capogruppo Paolo Battisti ha evidenziato, dal canto suo, come non fosse scontata la compattezza di liste di estrazione diverse tra loro. “Eppure – ha considerato – ce l’abbiamo fatta e la compattezza è stata una prerogativa di questi nostri anni”.
Gli ha fatto eco Corrado Lauro lanciando il cuore oltre l’ostacolo: “L’esperienza saluzzese – ha affermato - dovrebbe essere assunta come modello a livello nazionale. Mi stupisco che non sia ancora avvenuto”.
Da segnalare due interessanti aspetti emersi a margine della serata. Il primo è relativo all’adesione di Italia Viva, il cui segretario provinciale, Francesco Hellmann, ha preso la parola per dire di condividere metodo e finalità di “Insieme”. Un fatto politico che segna la rottura del Terzo polo: fino a questo momento sembrava infatti che Azione e Italia Viva procedessero uniti invece così non sarà.
L’altro riguarda i Moderati. Nelle scorse settimane la referente di zona Piera Comba, ex sindaca di Barge, aveva comunicato l’intenzione del suo partito di voler uscire dalla coalizione per accasarsi con Azione in un nuovo percorso o civico oppure col centrodestra, data l’alleanza sancita a livello regionale tra i Moderati e Cirio.
Ieri sera, Alessandra Tugnoli, dirigente scolastica dell’istituto Soleri-Bertoni e presidente della Scuola di Alto Perfezionamento Musicale, non potendo essere presente all’assemblea, ha inviato una lettera (su carta intestata dei Moderati) per dire – in sostanza – che lei resterà e sosterrà la coalizione. “Molta strada è stata fatta, ma tanta ne rimane da fare: il panorama politico, economico, sociale e culturale che ci circonda – conclude la sua missiva - pone nuove sfide e chiede uno sguardo coraggioso, ampio e lungimirante. Noi siamo pronti”.
Va detto, – a onor del vero, che né nel caso di Italia Viva né in quello dei Moderati si è in presenza di macropacchetti di voti, tuttavia è pur sempre un segnale che “Insieme” ascrive a sé come capacità di attrattiva quando mancano poco più di tre mesi alla presentazione delle liste.