Alla prima uscita pubblica di quella che fin dall’inizio è sembrata la naturale evoluzione “politica” dell’associazione culturale Patto Civico per Fossano, tenutasi martedi 23 gennaio presso l’Hostello Federico Sacco di via Cavour, si sono susseguiti interventi di tre diversi oratori: l’ex assessore David Paesante, il segretario cittadino di Italia Viva Armando Boretto e Rudi Paesante, esponente di + Europa.
E’ mancata, e alcuni commenti nella sala - piena ma non gremita - lo hanno sottolineato, una voce femminile, aspetto non indifferente nel percorso di composizione delle liste elettorali, stanti le regole vigenti legate alla parità di genere.
In una sequenza incalzante e ricca di spunti che non hanno forse brillato per originalità, i tre intervenuti hanno sintetizzato per parole chiave quello che è stato il percorso di avvicinamento al passo della ufficializzazione della discesa in campo, nonché gli indirizzi programmatici individuati come prioritari.
Non si può negare loro, nell'attuale susseguirsi di riconferme non ancora ufficializzate da una parte, e di autocandidature gravate da tutt’altro che leggere condizioni dall’altra, di aver rotto il ghiaccio per primi sulla piazza fossanese, sia riguardo l’”iconografia” elettorale – con uno sgargiante abbinamento giallo-fucsia - che riguardo le potenziali tematiche oggetto di dibattito in vista dell’8 e 9 giugno.
Di certo c’è, tra il dichiarato trittico “realtà”, “proposta” e “alternativa” e la ripetizione in stile mantra di intenzioni squisitamente civiche, che “Polo Civico per Fossano” proporrà più liste, presumibilmente tre; è inoltre stato affermato che l’associazione d’origine “Patto Civico” è stata per cosi dire “congelata” fino al dopo elezioni e infine che, come molti dettagli facevano presagire, l’interlocutore privilegiato, ad oggi, è l’ex Sindaco Francesco Balocco, “con il quale - ha specificato David Paesante - molti dei temi sono coincidenti!”. Per Rudi Paesante: ”Quella di Balocco rimane, se confermata, una candidatura pesante e interessante!”
Nella sostanza di quelli che, più che punti programmatici, paiono essere, anche a detta dei loro redattori, principi ispiratori e linee guida primarie, sono stati enunciati l’impegno e la passione, ma anche elencate una serie di tematiche, alcune delle quali oggetto di eventi espressamente dedicati nelle settimane passate.
Così: la ricchezza del tessuto associativo e l’azione mirata sul bilancio, ma anche il mondo dei bisogni e l’ambiente. E infine il polo bibliotecario, il mondo dei giovani e la semplificazione digitale. Per ognuno, il trio di relatori ha fornito degli spunti e delle suggestioni, lungi dal voler esaurire in una serata tante e tanto complesse tematiche.
Il punto di partenza è stato per tutti la necessità di creare un'alternativa al governo cittadino attuale, rispetto al quale non sono mancate qua e la "punzecchiature e tirate d’orecchi", non feroci ma puntuali, come sul tentativo di “svuotare il castello", o come sul presunto paradosso "delle scarse ricadute economiche in città", ad esempio relative al PNRR, pur in presenza di un coincidente colore politico tra la giunta fossanese e quella regionale. E ancora: "una rilevata sbagliata gestione del processo legato al Parco Regionale Gesso Stura".
La dimensione “civica”, che ha permeato l’oretta dedicata all’esposizione, è stata giustificata con la non volontà di essere vittime o strumenti eterodiretti di decisioni politico-partitiche prese altrove.
Ha sottolineato infatti Boretto che “non è un abbandono del mio partito, ma un qualcosa che va oltre, si apre alla società civile: è la volontà di usufruire di una ricchezza di idee che esce fuori dall’organizzazione partitica”.
E David Paesante:” Ci piacerebbe che tutti rinunciassero ai simboli di partito, ma ovviamente non possiamo obbligare gli altri a farlo. Tale logica è però dettata dal fatto che le scelte per il governo di una città non sono né di destra, né di centro, né di sinistra, ma semplicemente buone o meno buone”.
Dichiaratamente ecumenici, i tre relatori, con le scelte di chi, come Gianfranco Dogliani, è stato tra i fondatori del Patto Civico ed oggi lo ha lasciato per dimissioni volontarie e per intraprendere un’avventura elettorale indipendente sotto l’egida di Azione: “Abbiamo condiviso un pezzo di percorso, ma ognuno è libero di fare le proprie scelte”.
In sala erano presenti anche il consigliere del Partito Democratico Paolo Lingua, l’ex assessore Vincenzo Paglialonga e il vicepresidente di ANPI provinciale Andrea Silvestro, oltre ad Alexandra Casu, Paolo Stupino e Silvio Pagliero, fondatori dell’associazione Patto Civico.