Che sia stato un tema sentito e che ha mosso gli animi per il contenuto e la presenza di personaggio di richiamo come il filosofo teologo Vito Mancuso, lo ha dato il sold out di pubblico e l'attenzione al Monastero della Stella, dove ieri, 23 gennaio, è stato presentato il libro “Raccontare il Covid, storie e vissuti nel Saluzzese".
Il volume - spiegano gli organizzatori - rappresenta la tappa conclusiva del progetto promosso dall’Associazione Officina delle Idee per il futuro dell’Ospedale di Saluzzo, nato due anni su iniziativa del Comitato Tecnico dello stesso sodalizio che ha ritenuto opportuno mantenere vivo il ricordo di quanto è successo durante la pandemia.
"Un libro corale, scritto a più mani" ha sottolineato il presidente di Officina Giovanni Damiano - per cristalizzare un momento della comunità nel periodo drammatico del Covid che ha colpito il mondo tra il 2020 e il 2022 e ha cambiato la vita di tutti noi. Il centro nevralgico di questa lotta è stato senza dubbio l’ospedale cittadino, intorno al quale tutto il territorio – e chi lo abita – si è unito compatto per far fronte ad una accidentalitàche nessun averebbe pensato di vivere. Un ricordo grato al lavoro che è stato svolto da tutti ed un pensiero a quanti non sono sopravvissuti”.
Per loro il presidente Damiano ha chiesto un minuto di silenzio. "Ricordarli è un nostro dovere”.
Il libro raccoglie il vissuto di 42 testimoni, tra medici, infermieri,oss e personale di supporto all’ospedale cittadino, oltre ad ex ammalati, volontari, sacedoti, sindaci e imprenditori, Forze dell’Ordine, diventando uno spaccato di vita ai tempi del Covid, arricchito dalle immagini piene di emozione di Fabrizio Giordano.
“Saluzzo per primo ha risposto alla chiamata della Regione per essere trasformato in covid hospital e ha coinvolto tutte le energie ( dai medici,alle associazioni,al Comune) per organizzarlo. Sia monito per riuscire ad avere sempre un atteggiamento positivo e uno spirito di collaborazione, non solo nella emergenza, ma anche nella nostra quotidianità - le parole del sindaco Calderoni.
Dell’esperienza umana e professionale, di come i sanitari siamo riusciti ad affrontare la situazione che nessuno conosceva, hanno parlato Giovanni Siciliano, direttore del Presidio dell’ospedale di Saluzzo, Savigliano e Fossano e il dottor Paolo Allemano, rientrato volontariamente in servizio dalla pensione, nel periodo pandemico.
Un libro che non è un amarcord - è stato sottolineato - ma storia da non insabbiare che fissa il patrimonio esistenziale vissuto, con l’indicazione di non sprecare l’ esperienza del dramma - come dice Papa Francesco. Il coronavirus come opportunità per migliorarci, combattendo la paralisi dell’egoismo e preparandoci insieme alle situazioni.
Il Covid come esperienza umana di paura e di coraggio, che ha fatto emergere aspetti legati alle emozioni più profonde e riflessioni sugli atteggiamenti di fronte alla vita e alla morte. Temi affrontati dal filoso Mancuso, come quello del male di vivere, su cui ha fatto focus, con la platea di studenti, nel corso della mattina.
Il Coronavirus produttore di sofferenza e bellezza, di paura ma anche della ricetta per affrontarlo: la bellezza, da ricercare in vari aspetti della vita e guardando dentro di se.
“Raccontare il Covid” edito da Fusta editore Saluzzo è disponibile nelle librerie e presso L’ Officina delle Idee alla seguente mail: officinadelleideeassociazione@gmail.com
Come nasce il libro? Il Comitato Tecnico ha dapprima progettato, in accordo con la direzione generale dell’Asl CN1 un corso di formazione in due edizioni che si sono svolte nel 2022 con la partecipazione, su base volontaria, di 48 sanitari e operatori.
Nelle due giornate c’è stato un primo momento introduttivo in cui diversi professionisti, con diverso ruolo, hanno presentato ai partecipanti il loro vissuto sia da un punto di vista organizzativo, sia clinico e un secondo momento in cui, con il metodo del focus group e con l’aiuto di due psicologi, si sono raccolti storie, vissuti, emozioni ed angosce degli operatori che avevano prestato servizio presso il Presidio Ospedaliero di Saluzzo o nel Territorio del Saluzzese.
Il materiale raccolto durante gli incontri è stato elaborato dagli psicologi che hanno condotto i gruppi di lavoro producendo una relazione finale.