Dal 1° gennaio per i primi cittadini d'Italia è scattato un ulteriore aumento di stipendio. L'incremento delle indennità è un effetto delle disposizioni previste dalla legge di Bilancio 2022 (governo Draghi), che aveva introdotto rafforzamenti graduali ai compensi proprio a partire da quell'anno e sino all'attuale raggiungimento del pieno regime.
Gli stipendi dei primi cittadini sono stati parametrati a quelli dei presidenti delle regioni: i sindaci delle città metropolitane prendono il 100 per cento dei governatori, quindi 13.800 euro lordi mensili, quelli dei capoluoghi di regione e dei capoluoghi di provincia con più di 100mila abitanti l'80 per cento, pari a 11.040 euro lordi mensili, mentre i sindaci dei comuni capoluogo di provincia con popolazione fino a 100mila prendono il 70 per cento, pari a 9.660 euro lordi mensili.
Seguono i sindaci dei comuni con popolazione superiore a 50mila abitanti – per la Granda riguarda solo Cuneo - (6.210 euro lordi mensili), dei comuni con popolazione da 30.001 a 50.000 abitanti – è il caso di Alba - (4.830 euro lordi mensili), dei comuni con popolazione da 10.001 a 30.000 abitanti – è il caso delle altre cinque “sorelle”, Bra, Mondovì, Fossano, Savigliano, Saluzzo più Borgo San Dalmazzo e Busca - (4.140 euro lordi mensili), dei comuni con popolazione da 5.001 a 10.000 abitanti – Racconigi, Boves, Cherasco, Barge, Dronero, Centallo, Caraglio, Verzuolo, Sommariva del Bosco, Villanova Mondovì, Bagnolo, Ceva, Canale, Peveragno, Cavallermaggiore e Cervasca - (4.002 euro lordi mensili), dei comuni con popolazione da 3.001 a 5.000 abitanti (3.036 euro lordi mensili).
Fanalini di coda i sindaci dei comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti, che si dovranno accontentare di 2.208 euro lordi mensili.
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