La chiesa ortodossa calcola i giorni con il calendario giuliano per cui, rispetto a quello gregoriano, c'è una differenza di tredici giorni.
Il 19 gennaio diventa dunque il giorno dell’Epifania e i credenti replicano ogni anno il rito del battesimo di Gesù nel Giordano in uno specchio d’acqua: nell’Albese il luogo prescelto è il fiume Tanaro, nella zona fra Neive e Castagnito, frazione Baraccone.
Sono più di nove mila i macedoni residenti nel Sud del Piemonte, quasi la metà risiedono in provincia di Cuneo, altri nella vicina Canelli e Nizza Monferrato, nell'Astigiano.
Molti di loro lavorano come operatori agricoli nelle realtà vitivinicole di Langhe, Roero e Monferrato.
La maggior parte dei praticanti afferiscono alla chiesa ortodossa autocefala macedone ed è un saldo riferimento a Neive, la chiesa di San Michele, portata avanti dal parroco Mihailo Matevski detto 'Padre Michele'.
Anche quest’anno l’evento è cominciato con la messa alle ore 10, per poi continuare con la processione fino al Tanaro, conclusa da un lungo rito in riva al fiume a cui ha partecipato anche il parroco di Neive don Emiliano Rabellino.
Nelle acque è stato lanciato un crocifisso in legno decorato ed un gruppo numeroso di persone si è tuffato nelle acque gelide recuperandolo.
Il più veloce è stato il giovane Dalibor Stamenkovski, a cui toccherà l’onore di andare nelle case dei fedeli per consegnare l’acqua santa e raccogliere offerte da destinare alla chiesa.
Padre Matevski tiene a sottolineare: “La parte importante della Fede è la festa in sé e la relativa liturgia, mentre il tuffo nel fiume è una tradizione popolare. Tuttavia è un momento importante per tutta la nostra comunità e un richiamo alle nostre tradizioni”.