Novecentoquarantasei negozi di vicinato, panetterie, edicole, medie e grandi strutture commerciali, 218 tra bar, ristoranti e pizzerie, 106 strutture per l'accoglienza. La fotografia 2023 delle attività commerciali di Alba racconta un saldo positivo di 48 negozi rispetto al 2022. Il presidente ACA Giuliano Viglione accoglie con favore i dati, ma illustra un percorso che ha ancora diverse tappe da compiere.
Cosa porta questo 2023?
"Risultati positivi di commercio e turismo ad Alba e in zona. Pur vantando un ambiente commerciale sano e resiliente, è grazie agli effetti dell'ottimo andamento turistico che si riesce a colmare il gap dei consumi, non ancora riallineati al periodo pre-pandemico. Ormai i due settori sono strategicamente connessi e gli effetti positivi di questo collaudato connubio si riverberano con un impatto notevole sull'economia locale".
Il turismo è un valore aggiunto.
"Continua ad essere determinante voce economica del territorio. Si tratta di un comparto che di fatto produce i suoi effetti in modo trasversale rispetto a tutti i tipi di attività, che si giovano di un indotto ormai strutturato e che godono dei suoi benefici. Credo che siano in arrivo buone notizie anche sui risultati del 2023. Le prime informative ci dicono che ancora una volta il settore è cresciuto e tantissimi turisti hanno scelto la nostra destinazione, con la sua accoglienza di qualità, le sue eccellenti strutture ricettive e le ottime attività della ristorazione".
In cosa potete ancora migliorare?
"Ci stiamo muovendo su due linee. Da un lato, lavoriamo per migliorare ulteriormente i luoghi del commercio, al fine di rallentare il fenomeno della desertificazione, in città ma soprattutto nei paesi. Il riferimento va alla stretta collaborazione innescata con le amministrazioni comunali tramite le azioni del Distretto Diffuso del Commercio Alba-Bra. Dall'altro, continuiamo a mettere in campo ogni iniziativa che contribuisca ad attrarre pubblico verso le attività commerciali tradizionali. Per questo siamo sempre in prima linea anche nella promozione dei grandi progetti del territorio, come l'attualissimo concorso per diventare Capitale Italiana della Cultura 2026, una candidatura che vede Aca tra i primi fautori".
Le note più liete sembrano arrivare dai negozi di vicinato.
"Stanno rivitalizzando le varie aree della città. La clientela che continua ad apprezzarne l'offerta, dopo la pandemia, ha riscoperto i vantaggi del commercio di prossimità e della rete di distribuzione locale, a cominciare dalla comodità degli spostamenti e dal rapporto umano: nei piccoli negozi è più facile interloquire e il punto vendita rappresenta un servizio più diretto, personale e rispondente alle necessità".