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Politica | 16 gennaio 2024, 12:10

Si va alle urne sabato 8 e domenica 9 giugno per europee, regionali e amministrative

In Consiglio dei ministri la modifica ai mandati per i sindaci: estensione al terzo per i Comuni fino ai 15 mila abitanti (in provincia: Boves, Busca, Canale, Centallo e Verzuolo). Abolizione per quelli sotto i 5 mila. Esclusi dalle novità: Alba, Bra, Fossano e Saluzzo, città per le quali resta in vigore il limite

Immagine di repertorio

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Ipotesi election day in Italia nella prima metà di giugno.

Si andrà per rinnovare il Parlamento europeo dalle 14 alle 22 di sabato 8 giugno e dalle 7 alle 23 di domenica 9.

É quanto si legge nella bozza di un decreto legge in materia elettorale che dovrebbe approdare oggi in Consiglio dei ministri. 

Stessi giorni e orari valgono in caso di contemporaneo svolgimento delle europee con le elezioni regionali e con un turno delle amministrative per i Comuni.

La novità – rispetto al passato – è il voto già nella giornata di sabato rispetto alle precedenti tornate quando si votava invece la domenica e il lunedì fino alle 15. 

Un cambiamento dettato evidentemente dall’esigenza di uniformare a livello europeo la tempistica del voto. 

Questa volta, terminate le procedure di voto si procederà subito con lo scrutinio delle europee. 

Alle 14 inizierà lo scrutinio per le regionali, passando poi a quello per le amministrative.

Prevista anche la modifica dell’art .51 del Tuel (Testo unico degli Enti locali) che prevede l’ampliamento a tre mandati consecutivi per sindaci dei Comuni dai 5mila ai 15mila abitanti, dove attualmente vigeva il limite di due mandati. 

In provincia sono direttamente interessate: Boves, Busca, Canale, Centallo e Verzuolo. 

Abolito anche il limite (ora di 3 mandati consecutivi) per i sindaci dei Comuni fino a 5mila abitanti.

Nella bozza viene precisato che i "mandati svolti o in corso all'entrata in vigore del decreto sono computati ai fini dell'applicazione delle disposizioni".

La modifica alla normativa riveste una particolare importanza nel Cuneese, dove sono 172 i Comuni chiamati alle urne.

Vedremo se il testo che uscirà dal Consiglio dei ministri sarà in linea con le indiscrezioni della vigilia o se subirà ulteriori modifiche.

Quel che appare comunque certo è che il terzo mandato non riguarderà i Comuni oltre i 15 mila abitanti, quelli in cui è previsto il turno di ballottaggio. 

Per quanto riguarda la Granda, restano dunque escluse dalle modifiche Alba, Bra, Fossano e Saluzzo.

GpT

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