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Attualità | 11 gennaio 2024, 07:01

In un anno gli accessi al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Verduno aumentati del 10%

Il primario Massimo Perotto traccia un bilancio del 2023: "Gestiamo i flussi con un’organizzazione precisa ma flessibile, anche se il 70% dei pazienti sono codici verdi o bianchi, un problema nazionale. Molti hanno necessità di essere rassicurati"

In un anno gli accessi al Pronto Soccorso dell'ospedale Verduno sono aumentati dai 52.000 del 2022 ai 57.000 dell'anno appena concluso. La volontà e l'impegno dei medici, degli infermieri e degli operatori non manca, ma deve fare i conti con problematiche organizzative di sistema, che necessitano di risposte nazionali, come ci spiega il primario Massimo Perotto.

Le criticità maggiori?
"La carenza di personale sanitario è un'emergenza nazionale e trasversale, che riguarda tutte le specialità, anche se dal mio arrivo siamo passati da 12 a 16 medici e c'è la speranza di crescere ancora attraverso i concorsi. Abbiamo poi la solita questione, anche questa di rilevanza nazionale, dell'uso inappropriato del pronto soccorso: il 70 degli accessi sono codici bianchi o verdi. Questo vuol dire anche che c’è un problema a livello di sistema, che non sta dando le risposte di cui hanno bisogno i malati".

Qual è la fotografia che emerge?
"I pazienti sono sempre più anziani, fragili. Ci sono diverse componenti, al di là della salute, di cui dobbiamo tenere conto. Si vive, spesso, una grande situazione di solitudine, di ansia, che si riversa anche sui più giovani. Molti pazienti vengono al pronto soccorso con la diagnosi fatta attraverso i motori di ricerca e vogliono essere considerati e rassicurati. Al pronto soccorso entrano dinamiche sociali e anche socio-assistenziali".


I pazienti più anziani sono anche quelli più a rischio.

"Lo vediamo quest'anno conl'influenza, la cui sintomatologia è maggiormente invalidante rispetto all'anno scorso. Negli ultimi 10-12 giorni abbiamo avuto una crescita esponenziale delle polmoniti batteriche, arriviamo a 8-10 casi al giorno e vengono colpiti anche i più giovani".

I giovani stanno soffrendo molto a livello psicologico.

Sì, i nostri pediatri ci segnalano in aumento i casi di ansia, di depressioni e di disagi di vario tipo, legati anche alla solitudine e alla difficoltà di interfacciarsi con gli altri".

Qual è la situazione dei posti letto?
"Siamo organizzati, anche attraverso l'area boarding, che abbiamo allestito per chi è in attesa del ricovero: riusciamo a garantire i posti letto e che i pazienti non debbano stazionare pre-ricovero per più di 24 ore, senza ovviamente considerare questo periodo di accesso straordinario".

Che numeri avete registrato?
"Fino a 200 accessi al giorno, quando la media è 150: un giorno abbiamo anche finito le barelle. Ora quotidianamente allestiamo una piccola unità di crisi con i dirigenti degli altri reparti per gestire al meglio il flusso dei pazienti attraverso un'organizzazione e una pianificazione precisa, ma che sia pronta ad adeguarsi alle eventuali emergenze".

 

Daniele Vaira

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