“A un certo punto del mio percorso artistico e di studi la montagna è diventata una parte fondamentale delle mie immagini. Ma non solo quelle ‘di casa’, quelle più famigliari, perché parlare di ‘montagna sacra’ in realtà significa avere a che fare con un linguaggio archetipico, comune alla quasi totalità delle culture religiose del mondo”.
Un occhio a colori e tavolozza, l’altro fuori dalla finestra, puntato sui paesaggi delle montagne cuneesi (e non solo). È questa la quotidianità di Marianna Bruno, illustratrice di Cuneo classe 1999.
Ha studiato pittura e illustrazione alla Libera Accademia d'Arte Novalia di Alba e si è specializzata in tecniche d’incisione e stampa d'arte alla Scuola Internazionale di Grafica d'Arte “il Bisonte” di Firenze. Lo scorso settembre ha visto pubblicato “Recherce”, il suo primo libro illustrato: l’abbiamo raggiunta nelle scorse settimane per farle qualche domanda sulla sua attività, i suoi interessi e la sua produzione artistica.
La "Recherche" di Marianna Bruno
Non sorprende che il fulcro tematico di “Recherche” sia proprio la montagna intesa come luogo sacro, mitologico, leggendario. “È un libro molto particolare, una sorta di atlante spirituale – racconta Marianna - . Parla di montagna ma non solo, anche di folklore, tradizioni religiose, culture lontane nello spazio e nel tempo, miti e leggende”.
“È nato come tesi di laurea all’Accademia Novalia e allora era un progetto in divenire che comprendeva semplicemente una serie di immagini accomunate da un tema – prosegue Marianna - . Poi ho avuto la fortuna di incontrare, al Salone del Libro di Torino, un editore a cui è piaciuto subito; ho ripreso in mano il lavoro e gli ho dato la forma che vedete ora”.
La narrazione "per immagini"
Come la stessa Marianna racconta, lei lavora rigorosamente a mano con tecniche tradizionali, in particolare la tempera. La sua produzione come illustratrice e autrice si sostanzia già oggi in collaborazioni con compagnie teatrali, musei, associazioni culturali e residenze d'artista, e con l’organizzazione di workshop e laboratori per adulti e bambini.
“Da piccola uno dei miei passatempi preferiti era inventare storie e illustrarle: costruivo anche dei libretti pinzando insieme i fogli” racconta. “Insomma, la passione per la narrazione per immagini c’è sempre stata. Ma per molto tempo ho vissuto quella tra immagine e parola come una dicotomia inconciliabile, pensavo di dover scegliere soltanto una delle due strade. Quando ho scoperto gli albi illustrati ho capito che una cosa non escludeva l’altra; il percorso in accademia mi ha poi dato la conferma che fosse proprio l’illustratrice ciò che volevo fare”.
L'esperienza editoriale
“Recherche” è uscito per la casa editrice Ideestorte, ed è la prima esperienza editoriale di Marianna. Che la valuta con estrema soddisfazione: “Mi sono trovata molto bene - dice - : l’impatto con il mondo del lavoro non è stato troppo traumatico perché in accademia mi hanno preparata molto bene a gestire le tempistiche, le scadenze e ad organizzarmi al meglio”.
“Qualche incertezza all’inizio c’è sempre ma ho anche avuto la fortuna di rimanere in contatto con i miei professori, che mi hanno sempre dato una mano con le questioni burocratiche e contrattuali - prosegue - . Poi, c’è anche da dire che l’ambiente degli illustratori è molto di supporto: ho notato finora poca competizione con i colleghi e molta disponibilità a scambiarsi consigli e indicazioni”.
L'importanza del Cammino di Santiago
Spiritualità, un termine che inevitabilmente si apre a orizzonti che vanno ben al di là dei limiti fisici della nostra provincia. Limiti che la stessa Marianna ha superato completando il celebre Cammino di Santiago, un’esperienza che inevitabilmente riverbera nella sua vita e nella sua produzione.
“Il Cammino è arrivato in un momento in cui ero creativamente molto scarica - racconta - . Ha avuto un peso soprattutto nel modo di osservare le cose e di viverle. A livello artistico ho ritrovato mentre camminavo molti dei temi che abitualmente mi piace esplorare: il rapporto tra uomo, natura e cultura, le tradizioni popolari, il folklore, la storia”.
“Santiago, come tutti i luoghi di pellegrinaggio, è carico di energie fortissime che ho impiegato un po’ di tempo a metabolizzare – prosegue Marianna - . Passato quel tempo ho iniziato a lavorare anche sui ricordi del Cammino: a poco a poco stanno prendendo una forma e spero che anche questo progetto avrà una possibilità nell’editoria”.
Dalla Norvegia, guardando al futuro
“Oltre a questo progetto sul Cammino di Santiago ho in programma di realizzare la riscrittura di un racconto medievale gallese” racconta ancora Marianna, che attualmente si trova in Norvegia come parte di un’esperienza di residenza d’artista di due mesi.
“Spero questo tempo possa darmi l’opportunità di immergermi totalmente nei miei progetti e recuperare tutte le idee che ho avuto negli ultimi mesi e che non ho ancora avuto modo di sviluppare - conclude - . A febbraio e marzo, poi, usciranno i miei prossimi libri in Francia e Italia”.