“Per quanto potrò darò una mano, ma non sarò io a fare il primo passo”.
Con queste parole, ad ottobre, Francesco Balocco, già sindaco e poi assessore regionale ai Trasporti con Sergio Chiamparino, smentiva al nostro giornale le voci che lo indicavano come possibile candidato sindaco per le comunali a Fossano.
Ora, a distanza di poco meno di tre mesi, nel centrosinistra il suo nome torna prepotentemente alla ribalta tanto da essere dato ormai per certo.
Il segretario cittadino del Pd, Stefano Gemello, non si sbilancia: “Stiamo lavorando per dare vita ad una coalizione la più ampia possibile per far uscire la città dall’isolamento nella quale l’amministrazione di Dario Tallone l’ha relegata. Ci sono buone premesse perché ciò possa avvenire”.
Gemello non si pronuncia su Balocco, ma l’ufficializzazione potrebbe avvenire già a fine mese anche perché chi ha perso – e nel 2019 la perdita era stata netta e dolorosa – deve rimontare le posizioni e ha l’esigenza di far sapere come e con quali uomini e donne.
Da quel che si sa Balocco – sollecitato dai vertici provinciali e regionali del Partito Democratico – sarebbe ora disposto a tornare in pista nelle vesti di “federatore” di un centrosinistra il più ampio possibile ma alle sue condizioni.
Da mesi sta tessendo la sua rete che dovrebbe essere esclusivamente civica, cioè senza una lista col simbolo del Pd come era avvenuto cinque anni fa, anche se nel partito qualcuno storce il naso di fronte a quest’eventualità.
Pare siano state superate le divisioni con Cristina Ballario che avevano segnato una spaccatura profonda e rovinosa nel centrosinistra, che, infatti, aveva subìto una sonora sconfitta, battuto dall’asse leghista Bergesio-Tallone.
Ricordiamo che nel 2019 Dario Tallone aveva vinto al ballottaggio contro Paolo Cortese (candidato sindaco del centrosinistra) col 54,2% a fronte del 45,8% del suo competitor.
Al primo turno, Tallone – appoggiato da sei liste – aveva ottenuto il 41,5% staccando il centrosinistra di Cortese (31,4%) – sostenuto da quattro liste – e la formazione civica (anch’essa di area centrosinistra) di Cristina Ballario (19%) – appoggiata da tre liste. Era in corsa anche il Movimento 5 Stelle con Ilaria Riccardi che aveva ottenuto l’8,1%.
Resta ora da capire che succederà nell’area del “Patto Civico”, nato come laboratorio politico-culturale cittadino pur con non celate finalità amministrative.
Risulta però che, per una serie svariata di elementi, col passare dei mesi l’entusiasmo sia andato calando e non tutti i “costituenti” siano più disposti a tirare nella stessa direzione.
La partita amministrativa fossanese sta entrando nel vivo e si annuncia quanto mai interessante.
Fossano – dopo essere stata per decenni roccaforte della sinistra che qui aveva un leader come Beppe Manfredi, fondatore di “Nuova Frontiera” – ora è divenuto feudo del senatore leghista Giorgio Bergesio.
È dunque comprensibile che la Lega cerchi di difendere in ogni modo il municipio, mentre Pd e centrosinistra cerchino di riconquistarlo per riparare l’onta subìta nel 2019.
La sfida elettorale sotto il castello degli Acaja si prospetta dunque come quella politicamente più avvincente tra le quattro delle sette sorelle chiamate al voto il 9 giugno.