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Saluzzese | 02 gennaio 2024, 18:22

Nelle valli Po, Bronda e Infernotto oltre 850 prelievi di cinghiali nel 2023

Il Comprensorio Alpino CA Cn1 tira le somme dell'anno appena trascorso, nel quale l'attività di contenimento degli ungulati ha raggiunto numeri notevoli

Nelle valli Po, Bronda e Infernotto oltre 850 prelievi di cinghiali nel 2023

Con l’inizio dell’anno nuovo anche per il Comprensorio Alpino CA Cn1 è tempo di tirare le somme di quello appena conclusosi, e delle tante attività messe in campo negli scorsi dodici mesi.

A darne notizia è lo stesso Comprensorio, che con la sua superficie di 30mila ettari circa e gli oltre 300 soci iscritti figura come uno dei più ridotti in estensione della Regione Piemonte.

Prelevamenti di cinghiali: +353 dal 2022

Particolarmente degno di nota il risultato numerico della caccia programmata al cinghiale, iniziata il 17 settembre scorso e conclusasi a quota 855 prelevamenti di animali a fronte dei “soli” 502 del 2022. Un numero record che secondo il Comprensorio segnala come “i cacciatori abbiano ben compreso l’importanza del contenimento di questo animale selvatico e si sono fortemente responsabilizzati nei confronti di questa specie la quale, come ben si sa, sta creando notevoli problemi in particolare al comparto agricolo, sia per quando riguarda i danni alle colture ed ai pascoli, sia per tutto per ciò che concerne la preoccupante peste suina africana”.

La caccia al cinghiale è stata fin qui praticata con la presenza delle foglie sugli alberi, che limitano fortemente la visuale e in totale assenza della neve, che da una parte spinge gli animali a valle e dall’altra ne rende più facile l’abbattimento” si legge ancora nella comunicazione diramata nelle ultime ore.

Attenti alla trichinellosi!

Ma le attività riservate alla popolazione dei cinghiali risultano anche legate a doppio filo al tema sanitario, sul quale il consorzio da anni svolge un’importante operazione di controllo con risultati riconosciuti a livello regionale soprattutto per quanto riguarda sue patologie specifiche.

Nello specifico, la trichinellosi ovvero una zoonosi dovuta all’ingestione di carne cruda o poco cotta di maiale e cinghiale contenente una o più cisti di un parassita omonimo – si legge ancora nella comunicazione ufficiale - . Sull’argomento il Comprensorio Cn1 ha messo in contattato i tecnici del laboratorio IZS di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta con il servizio veterinario dell’Asl Cn1”.

comunicato stampa

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