Una fotografia di vent’anni di attività imprenditoriale nel cuneese, scritta nei numeri del Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Cuneo.
Scatto che parla di un calo complessivo del numero delle imprese pari al 13,4%, a fronte di una contrazione in Piemonte del 6,6% e di un aumento dell’1,9% su base nazionale.
Meno ditte individuali, più società di capitale
Con un calo di 10.178 unità le sedi d’impresa registrate sono passate dalle 75.709 del 2003 alle 65.531 di fine 2022, conseguenza delle diverse e ripetute crisi che si sono susseguite ma, soprattutto, del cambiamento strutturale che ha caratterizzato l’imprenditoria cuneese caratterizzato dalla chiusura di molte ditte individuali e dalla crescita percentuale delle società di capitale.
Il calo risulta nettamente inferiore spostando l’orizzonte di analisi alle localizzazioni di impresa, che, passate da 86.060 del 2003 a 80.842 nel 2022, hanno fatto registrare nel periodo considerato un - 6,6%.
Nel 2003 le sedi di impresa cuneesi erano il 16,6% di quelle piemontesi mentre a fine 2022 l’incidenza percentuale sul totale regionale è scesa al 15,4%.
Comparti: agricoltura a picco, -33,5%
Il comparto agricolo ha subito una fortissima contrazione (-33,5%) determinata in prevalenza dalla chiusura di un significativo numero di ditte individuali, a causa di decessi e pensionamenti o semplicemente in seguito a ridimensionamenti aziendali che le hanno rese marginali e, come tali, non soggette all’obbligo di iscrizione.
A fine 2022 le aziende agricole pesano per quasi 9 punti percentuali in meno in termini di incidenza sul totale imprenditoriale cuneese rispetto a vent’anni prima (27,5% nel 2022 contro 36,4% nel 2003).
Il numero delle imprese industriali nei venti anni considerati cala sensibilmente (-20,7%), seppur meno di Piemonte e Italia e i dati certificano la crisi del commercio tradizionale, che paga l’esplosione dei grandi centri commerciali avvenuta nel nuovo millennio e la crescita esponenziale dell’e-commerce.
Le aziende del settore commercio calano infatti del 19,9%. Malgrado i numerosi bonus messi in campo dal Governo negli ultimi anni, diminuiscono le imprese del settore delle costruzioni (-6,0%), viceversa l’incidenza percentuale delle stesse sul totale imprenditoriale risulta in aumento, passando dal 12,5% del 2003 al 13,6% del 2022. Forte crescita nel comparto dei servizi. Le attività ricettive legate al turismo e quelle della ristorazione sono salite del 43,8%, i servizi prevalentemente orientati alle imprese del 27,6%, quelle del settore istruzione, sanità e altri servizi rivolti alla persona quali palestre, centri benessere, estetisti, parrucchieri sono cresciuti del 45,5%.
Occupazione: dati migliori del 2002
Interessante rilevare che sul fronte occupazionale i dati del 2022 sono migliori rispetto a quelli di vent’anni prima. Si è assistito infatti ad una fortissima crescita sul fronte del numero delle società di capitali e di persone in grado di garantire, grazie alla maggiore strutturazione delle aziende, un elevato numero di posti di lavoro.
In ognuno dei 20 anni oggetto di studio il calo delle imprese individuali è stato accompagnato, senza soluzione di continuità, da un costante incremento del numero delle società di capitali, a riprova che si tratta di un processo assolutamente irreversibile e trasversale a tutti i settori. È un trend che si è consolidato su scala sia regionale sia nazionale, ma che nella nostra provincia ha avuto un’accelerazione nettamente superiore. Nel ventennio il numero delle società di capitali è più che raddoppiato, passando da 4.648 a 9.425 (+102,8%).
Questo, associato al calo complessivo del numero delle imprese cuneesi, ha portato l’incidenza delle società di capitali dal 6,1% al 14,4%. Nello stesso periodo abbiamo assistito a un fortissimo calo delle imprese individuali passate da oltre 53.000 a poco più di 40.000 (-24,4%), mentre le società di persone sono scese da 16.737 a 14.512 (-13,4%).