«Capodanno è l’occasione giusta per regalare un libro e lasciarsi accompagnare da una poesia, una storia, un racconto ogni giorno». È questa la strenna di Silvia Gullino, giornalista e curatrice del Caffè Letterario di Bra, che augura buon anno a tutti i lettori con “La carne degli angeli” di Alda Merini (Sperling & Kupfer), una silloge poetica dedicata agli angeli, presenze che si dividono tra Cielo e Terra.
Da sempre l’uomo anela il divino, ma la sua anima si dipana tra Paradiso e peccato. La paura del male pulsa nella mente, mentre nel cuore rinasce lo spirito divino: la poesia. Il vero amore non è fatto di carne, è spirito di canto. Gli angeli non abbandonano mai le creature terrestri e così fa anche la Vergine Maria. L’angelo è come un eroe che sconfigge sempre il male e lo spedisce dritto all’inferno.
Essi sono intermediari e portatori della Grazia di Dio. Si materializzano con un bacio e, con esso, sconvolgono le menti, generando fasci di luce. Hanno il dono di medicare l’animo di colui che è alla ricerca di Dio. Questi spiriti pacifici ci spingono verso la croce di Gesù e ci insegnano a portare la nostra, perché nessuna lacrima sia versata invano.
Ogni volta che ci perdiamo, gli angeli ci riconducono al disegno divino. Il vociare del male vuole entrare nei cuori umani, ma il silenzio degli angeli ci riporta al bene supremo. L’uomo percorre la grande leggenda della vita, sognando l’amore come la carezza di un angelo.
L’amore, nella sua forma spirituale, è come un viaggio fatto in due verso un’unica meta, è un donarsi, e questo donarsi viene spiegato perfettamente dalla poesia. Il poeta è come un vecchio Don Chisciotte che sfodera la spada della fede. L’uomo usurpa la terra, benigna e materna, quando, invece, ha ricevuto l’alito della vita per magnificare l’Universo.
Gli angeli esaltano l’interiorità umana e il rapporto con Dio, vita, verità e via di pace. Loro piangono per i nostri peccati, sono la parte migliore dell’essere umano. C’è una linea indelebile, sottilissima, che divide gli uomini dagli angeli. Per rendere il cammino dell’uomo più leggero e più felice si avverte la loro arcana presenza.
La poesia, come gli angeli, conosce la malinconia degli uomini e la musica e il canto angelico è udibile solo da pochi eletti: gli umili e gli innocenti. Tutto questo è presente nel libro di poesie “La carne degli angeli” di Alda Merini, (Milano 1931 - 2009) poetessa e scrittrice italiana.
Esordisce come autrice molto giovane a soli 15 anni, grazie a Giacinto Spagnoletti che ne pubblicherà per primo le sue poesie “Il gobbo” e “Luce”. Una grave malattia non arresterà il suo desiderio di poesia.
Le amicizie con Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo, segnano il suo destino letterario. Della sua produzione ricordiamo “Nozze Romane”, “Paura di Dio”, “La Terra Santa”, pubblicato da Scheiwiller nel 1984.