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Economia | 27 dicembre 2023, 14:21

Rana, i sindacati danno i numeri: “Dieci milioni di finanziamento a fondo perduto, ma otto tortellini su dieci prodotti da precari"

Continua la presa di posizione di Nidil e Uiltemp che chiedono una stabilizzazione dei lavoratori visto l’investimento che porterà nello stabilimento di via Locatelli parte della produzione di piatti pronti attualmente realizzati in Belgio

Foto Paolo Restaino tramite google.maps

Foto Paolo Restaino tramite google.maps

Il tema della stabilizzazione dei lavoratori della Rana continua a tenere banco in questi ultimi giorni del 2023, dopo l’incontro tra azienda e sindacati avvenuto lo scorso 20 dicembre che per le sigle sindacali di Nidil Cgil e Uiltemp Uil (le quali si occupano dei lavoratori cosiddetti ‘atipici’) non è stato risolutivo. L'argomento non è nuovo nello stabilimento che fu di Nestlè-Buitoni, rilevata dal pastificio veronese nel 2017 e che ha portato la forza lavoro a passare in sei anni da 180 a 350 addetti

Ma, come più volte dichiarato dai sindacati, ricorrendo a “un uso massiccio di contratti precari”. In passato diverse iniziative sindacali con presidi e stati di agitazione proclamati. Ora il tema torna centrale anche in vista del trasferimento di una parte della produzione di piatti pronti a Moretta, attualmente a Nivelles, nella regione belga di Vallonia.

Nell’ultimo incontro del 20 dicembre si è discusso proprio del primo contratto integrativo sottoscritto in Rana, valido per il quadriennio 2022-2025 e che coinvolge tutti gli stabilimenti del gruppo: dalla sede centrale di San Giovanni Lupatoto, nel Veronese, a Paratico in provincia di Brescia, a Pavia, a Gaggiano nel Milanese e a Moretta per un totale di 837 dipendenti.

L’accordo, che prevede un rafforzamento produttivo nello stabilimento morettese, è stato siglato nelle scorse settimane al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che ha anche concesso agevolazioni per quasi 10 milioni a fondo perduto (9,6 ministeriali, 350mila dalla Regione Piemonte), su un’operazione da 78 milioni già stanziati da Rana.

Le ricadute, come specificato, saranno anche occupazionali con un incremento di 96 lavoratori, la maggior parte sulla nuova linea di pasta morettese. 

Ora le due segreterie di Cgil e Uil, che seguono i somministrati, "danno i numeri" di quella che è la situazione attuale.

“Dieci milioni di finanziamento statali a fondo perduto, 350 mila di finanziamenti da Regione Piemonte - si legge nella nota tecnica dei due sindacati - ma chi è che a Moretta entra in fabbrica tutti i giorni a lavorare? Centoventi dipendenti diretti assunti da Rana con contratto a tempo indeterminato e 230 precari dipendenti di agenzie: Adecco, Gi Group, Manpower, Openjob, Synergie. Di questi oltre sessanta sono in staff leasing (con contratto a tempo indeterminato con agenzia e incarico a tempo indeterminato in azienda). Gli altri centosessanta si suddividono tra contratti indeterminati con agenzia, ma a termine in azienda, e contratti a termine con agenzia (tra i quali ci sono anche contratti settimanali). In tutti questi casi questo inquadramento consentirebbe a Rana di lasciarli a casa quando vuole e senza aver bisogno di una motivazione.”

"Ogni settimana cambia il numero dei contratti a tempo determinato (termine) - prosegue la nota tecnica di Nidil e Uiltemp - a volte sono trenta in più (quindi arriviamo a 260) altre trenta in meno (quindi arriviamo a 200). Due settimane fa ne ha lasciati a casa dieci senza motivo e ne ha presi dieci nuovi sostituendoli qualche giorno dopo. Nessuno di questi 230 lavoratori precari ha la certezza di continuità di lavoro. Inoltre varcano la soglia del pastificio tutti i giorni circa trenta lavoratori dipendenti della cooperativa Armonia, tra questi trenta ci sono circa  venti somministrati di Synergie che lavorano sulle linee dei piatti pronti (quelle rientrate in Italia). Si aggiungo circa trenta dipendenti della cooperativa C&P Che fanno sia manutenzione e pulizie industriali di macchinari e reparti, sia pulizie tradizionali che hanno retribuzioni troppo basse”.

"Abbiamo chiesto a Rana di assumere i precari che lavorano da lui da oltre quattro anni perché sono di fatto risorse strutturali - conclude la nota delle due sigle - e avviare un percorso di stabilizzazione per gli altri con criterio della maggiore anzianità. Le nostre tasse vorremmo che fossero usate per finanziamenti ad aziende virtuose, Rana deve garantire che quei 10 milioni e quei 350 mila euro li usi per sistemare i contratti diretti a tempo indeterminato sotto di Rana  delle persone che lavorano per lui, per adeguare i livelli, pagare gli arretrati, garantire una normale organizzazione del lavoro e investire sulla sicurezza prima che ci scappi l'ennesimo infortunio. Otto tortellini su dieci sono prodotti da personale su cui Rana non vuole assumersi la responsabilità.Aspettiamo incontro con rana presidente provincia e agenzie per trovare una soluzione sindacale".

Daniele Caponnetto

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