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Economia | 23 dicembre 2023, 07:15

Nelle casse del Comune di Alba 8 milioni di euro dall'Imu, 5 per la gestione dei rifiuti e 1,5 dalle multe

Nel corso dell'ultimo Consiglio comunale è stato spiegato che la tassa sugli immobili subirà qualche modifica, in base all'adeguamento Istat

Il palazzo comunale albese

Il palazzo comunale albese

Nel bilancio previsionale del Comune di Alba per l’anno 2024 e il triennio 2024-2026 sono state generalmente confermate tutte le aliquote dei tributi comunali già presenti. Questo è quanto emerso dalla relazione che l'assessore al bilancio e programmazione Bruno Ferrero ha illustrato al Consiglio comunale durante la seduta tenuta nel pomeriggio di giovedì 21 dicembre.

Sostanzialmente, per gli albesi le tasse dovute il prossimo anno al Comune non cambieranno. Le poche modifiche riguarderanno la Tari – ovvero la tassa sui rifiuti, il cui gettito è momentaneamente stimato a 5 milioni di euro, fino a che il Consorzio CoABSeR non definisca e informi circa il suo piano finanziario – e l’Imposta Municipale Propria (Imu).

La tassa sugli immobili porta nelle casse comunali, ogni anno, circa 8 milioni di euro su un totale di entrate tributarie che ammonta, nelle previsioni, a 17 milioni. Costituisce dunque una fetta importante del bilancio e, nonostante le modifiche, non si discosta molto da quanto incassato a confronto con anni precedenti. La più significativa modifica riguarda l’esonero dal pagamento dell’IMU deciso a beneficio delle proprietà di enti benefici che svolgono attività non commerciali, come le onlus.

Si stima che, a seguito di questa decisione, gli incassi della stessa possano ridursi di una cifra compresa tra i 50 e 100 mila euro, giudicata sostenibile per le casse dell’Amministrazione a fronte del vantaggio che l’esenzione potrà comportare per le preziose attività non commerciali che operano sul territorio cittadino e, come detto, alla luce del fatto che complessivamente il dato delle entrate legate alla tassa sugli immobili rimane ugualmente al di sopra degli 8 milioni di euro per tutto il triennio.

Sulle aliquote non ci sarà alcuna differenza per l’aliquota maggiore che è confermata nella misura dello 0.94%. È deciso che lo 0.76% spetterà ai fabbricati della categoria D – fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un'attività industriale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni, come fabbriche, teatri e cinema, ospedali… – interessati da una particolarità: contrariamente a quanto avviene di solito, una parte dell’IMU dovuta non resta al Comune, che invece provvede a versarla nelle casse dello Stato. Anche gli immobili di lusso hanno una categoria a parte di contribuzione, che riguarda anche le case registrate come abitazione principale. L’aliquota più bassa – appena lo 0.10% di IMU – è riservata ai fabbricati a uso rurale e strumentale. Infine, esiste anche una posizione a metà per gli immobili locati a canone di affitto concordato: in questo caso l’aliquota è dello 0.53% rispetto allo 0.94% comunemente applicato.

Da quest’anno il Comune adotta poi una formula nuova, ammessa solo dall’anno scorso e introdotta ad Alba nel 2024. I contribuenti morosi o che fanno degli errori nel calcolo dell’IMU possono provvedere al ravvedimento operoso con una multa più bassa di quella altrimenti prevista, soluzione negli auspici dell'Amministrazione promette un recupero del gettito più celere e meno oneroso rispetto all’iter di accertamento e contestazione normale. Una misura la cui opportunità è avvalorata dalla tendenza all’aumento del Fondo dei Crediti di Dubbia Esigibilità, cioè quella stima delle entrate di difficile esazione per un Comune che quest’anno complessivamente viene quantificata per circa 1 milione di euro di tasse di cui il Comune non potrà disporre. Nel bilancio di previsione 2024 è di 199 000 euro l’importo inserito come recupero dell’evasione dell’IMU nella nostra città.

Lo stesso dato è fornito anche in riferimento alla TARI ed è di 155 000 euro l’aspettativa di recupero dell’evasione della tassa sui rifiuti. Un’altra area di non riscossione importante ad Alba, come peraltro avviene in moltissime altre realtà, riguarda i proventi derivanti dall’attività di controllo degli illeciti, in particolare le violazioni del Codice della Strada. Secondo le stime inserite nel previsionale 2024 le multe dovrebbero comunque assicurare proventi per un milione e mezzo di euro.

Eleonora Ramunno

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