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Attualità | 21 dicembre 2023, 15:13

In Granda, temperature prossime ai 20 gradi: del Bianco Natale resta solo la canzone

Le Festività natalizie, ormai da anni, non sono più la stagione della neve e delle sciate. Roberto Gosso di Cuneo Neve: "Nel nostro settore, ci si salva solo con l'innevamento artificiale"

Alcune immagini dalle webcam della Riserva Bianca a Limone e di Prato Nevoso

Alcune immagini dalle webcam della Riserva Bianca a Limone e di Prato Nevoso

Non è così dappertutto. In Valle d'Aosta la neve c'è. Per non parlare, poi, della Svizzera e dell'Austria. A guardare le previsioni di Arpa Piemonte per i prossimi giorni, in particolare per domani, sui rilievi alpini nordoccidentali e settentrionali del Piemonte nevicherà. 

E' il sud della regione a soffrire, in particolare la provincia di Cuneo e le sue Alpi, dove non nevica dall'8 dicembre e, soprattutto, dove le temperature, complice il fenomeno dell'inversione termica, sono decisamente sopra la media stagionale.

Lo zero termico, da noi, arriverà a 3.700 gradi nella giornata di sabato.

Nessuna precipitazione all'orizzonte e temperature che sfioreranno i 20 gradi. Con tendenza all'aumento.

Insomma, il Bianco Natale resta solo una bella canzone, perché di neve, durante le festività natalizie, ormai non se ne vede più da anni. Eccezion fatta, e sa un po' di beffa, per quel 2020 che ci vide tutti chiusi in casa per il Covid.

Un fenomeno, quello della mancanza di neve durante le Feste, con il quale fanno i conti, ormai da ann, tutte le stazioni sciistiche della nostra provincia. Si spera in gennaio e febbraio o, almeno, nel freddo, che consentirebbe di sparare la neve.

Su questo è stato molto diretto Roberto Gosso, presidente di Cuneo Neve, marchio che racchiude tutte le stazioni sciistiche della provincia. "Chi non è attrezzato per l'innevamento artificiale e programmato, non può sopravvivere".

Per le prossime Festività, l'umore nell'ambiente dei comprensori "non è dei migliori, ma stringiamo i denti e andiamo avanti", prosegue Gosso.

L'innevamento è l'unica salvezza per chi gestisce gli impianti di risalita. Come chiunque abbia un lavoro legato all'andamento climatico, è un settore soggetto ai suoi sbalzi e capricci. Fino a qualche anno fa più o meno prevedibili, adesso molto meno. "Non si può fare programmazione: ora si combatte. Fino a qualche tempo fa, si metteva in conto di avere una stagione verde ogni cinque anni; adesso ne abbiamo due o anche tre. Il clima è cambiato ma è cambiata anche la tecnologia, che ci consente di intervenire e di poter continuare con l'attività"

"Dicembre ormai è un mese caldo. Lo constatiamo da anni - evidenzia ancora il presidente Gosso. Certo, se non nevicasse per tutta la stagione invernale sarebbe un disastro, ma non solo per noi che abbiamo gli impianti. Siamo soggetti, purtroppo, a questi cambiamenti climatici, ma non vedo soluzioni, se non quella di attrezzarci con i mezzi tecnologici a disposizione e resistere. Siamo gente di montagna - conclude -, resistere è nel nostro dna". 

Barbara Simonelli

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