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Attualità | 21 dicembre 2023, 14:11

A Verduno novità nella mappa dei reparti: il punto alla Conferenza dei Sindaci dell’Asl Cn2 [INTERVISTA]

Il castagnitese Carlo Porro guida il consesso che riunisce i 75 primi cittadini di Langhe e Roero. "Ormai cronica la carenza di medici di base. Eccezionale il lavoro dei volontari della Fondazione Ospedale"

Carlo Porro, secondo da sinistra, al fianco del direttore generale Massimo Veglio, insieme ai vertici Asl dopo la sua designazione alla guida della Conferenza dei Sindaci

Carlo Porro, secondo da sinistra, al fianco del direttore generale Massimo Veglio, insieme ai vertici Asl dopo la sua designazione alla guida della Conferenza dei Sindaci

Settantacinque anni, farmacista in pensione, sindaco di Castagnito dal 2019, nel giugno scorso Carlo Porro è succeduto al cossanese Mauro Noè alla guida della Conferenza dei Sindaci dell’Asl Cn2, il consesso mediante il quale i 75 Comuni dell’Albese e Braidese che fanno parte del territorio dell’Asl esercitano le proprie funzioni di controllo, indirizzo e programmazione della sanità locale 

Dottor Porro, nei giorni scorsi ha riunito i suoi 75 colleghi per il consueto confronto di fine anno sul tema della sanità sul territorio di Langhe e Roero. Quali sono stati gli argomenti con cui ha introdotto l’assemblea?

Dopo i doverosi saluti e i ringraziamenti a tutti i partecipanti ho toccato subito l’argomento del Fascicolo Sanitario Elettronico, innovativo, ma ancora troppo farraginoso nel funzionamento. Si sta pensando a una semplificazione della piattaforma di accesso, perché ora è troppo complicata: dovrebbe essere facile da utilizzare dagli utenti, essendo in prospettiva un ottimo strumento per avere con sé la documentazione sanitaria sempre a disposizione.

Lei ha molto a cuore il tema della prevenzione.

Certo è fondamentale! È stata presentata la campagna di prevenzione contro le malattie delle vie aeree, vaccinazioni antinfluenzali e anti Covid, per una miglior salvaguardia dei pazienti, soprattutto i più fragili. Purtroppo va sottolineata la cronica carenza di medici di base, una congiuntura che ha prospettive incerte: siamo in una situazione nella quale i sindaci sono impotenti nel prospettare soluzioni alternative.

Per cui in certi casi ci si affida al volontariato… .

Mi sono sentito in dovere di elogiare l’ottimo lavoro svolto dai circa 100 volontari che si alternano a rotazione nella struttura ospedaliera di Verduno per fornire informazioni sanitarie agli utenti e per accompagnarli, in caso di bisogno, nei reparti. Sono eccezionali, offrono un servizio prezioso, e meritano un plauso tutti i volontari impegnati in questa lodevole attività.

Quali sono gli altri argomenti emersi durante questa prima riunione della Conferenza?

Il direttore generale dell’Asl Cn2 Massimo Veglio ha evidenziato alcuni elementi nuovi. Si realizzeranno due "strutture semplici" ospedaliere (Senologia Oncologica e Ostetricia), in quanto sul territorio le nascite sono in controtendenza rispetto ai dati nazionali, e avverrà la trasformazione delle tre strutture semplici dipartimentali relative a Radioterapia, Antenna trasfusionale ed Endocrinologia in strutture complesse, sempre con l’obiettivo di migliorare il servizio agli utenti.

Durante l’assemblea si è parlato anche del cosiddetto PAT e dei progetti regionali.

Il dottor Elio Laudani, direttore del Distretto Sanitario Asl Cn2, ha illustrato gli aggiornamenti sul Piano Attività Territoriali focalizzato sull’importanza della medicina di base, ruolo di primissimo piano delle attività sul territorio, con particolare riferimento alle Rsa, le Case di Comunità di Alba, Bra, Canale, Montà, Cortemilia e Santo Stefano Belbo, all’Hospice e alle Centrali Operative Territoriali (Cot) deputate alla prevenzione e diagnosi precoce delle malattie. Verrà data ancora maggior attenzione alle malattie croniche, e il 10% dei pazienti over 65 potranno usufruire dell’assistenza domiciliare con un maggiore interesse al paziente più che alla malattia. Inoltre la dottoressa Daniela Alessi della Direzione Sanitaria ha aggiornato la platea sui progetti che riguardano l’accordo di collaborazione tra Anci e Regione per la promozione e lo sviluppo di comunità attive “salute in tutte le politiche”. Si tratta di collaborazioni tra le amministrazioni locali, la scuola e le attività sportive, con progetti come “Un miglio al giorno” e “Obesity day”. Hanno aderito 55 comuni su 75 accogliendo l’invito dell’AslCn2.

La Fondazione Ospedale Alba-Bra è un partner sempre più attivo.

Sicuramente. Il suo direttore generale Luciano Scalise ha presentato ai partecipanti il premio “Ci prendiamo cura di te” proposto dal presidente Bruno Ceretto e intitolato alla memoria di Antonella, Silvana e Alberto Levi e illustrato le iniziative filantropiche attuate recentemente nel settore sanitario ospedaliero e territoriale.

Alba Bra Langhe e Roero sono candidate a capitale della Cultura 2026. Vi sono implicazioni con l’ambito della sanità e della salute?

Nell’ampio concetto di “cultura” è compreso anche il tema del cibo, che deve essere sostenibile, buono, pulito, giusto e salutare. È importante adottare dei comportamenti corretti e delle scelte consapevoli per la salute e la sostenibilità, fornire un’adeguata educazione alimentare, ambientale e civica, organizzando momenti di formazione per insegnanti, alunni, operatori delle mense, garantendo altresì la lotta allo spreco, la protezione delle biodiversità, la tutela della salute e la lotta alla malnutrizione.

Il nostro territorio è un’eccellenza nella cultura del cibo?

Per quanto concerne il settore agroalimentare la nostra realtà locale può contare su quattro eccellenze: eccellenza del territorio (distretto del cibo e patrimonio Unesco), eccellenza sanitaria (l’ospedale di Verduno e la Fondazione Ospedale Alba-Bra), eccellenza culturale (l’Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo) e infine eccellenza commerciale (nuovo mercato ortofrutticolo di Canale). Il cibo è un bene comune e occorre promuovere un sistema sostenibile di cibo locale (per esempio, cibo locale a chilometri zero nell’Ospedale, nelle RSA e nelle scuole), rispettare tutti gli autori della filiera, dai produttori ai consumatori e valutare le potenzialità offerte da questo approccio integrato per lo sviluppo territoriale locale, caratterizzato da un’agricoltura che dovrà in primis prendersi cura del terreno, incentivando la creazione di  appezzamenti più piccoli e con più varietà di  specie, che si sostituiscano alle monocolture intensive.

Siete attivi in questo contesto?

Il punto di partenza per la diffusione della nuova cultura del cibo e per il potenziamento delle biodiversità e delle geo-diversità potrebbe essere il Tavolo Tecnico sulla Sicurezza Nutrizionale (TaSIN), che potrebbe svolgere altresì compiti di ordinamento della filiera.

Silvano Bertaina

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