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Politica | 20 dicembre 2023, 12:46

Cuneo: Manassero "mangia il panettone", tra scontri in consiglio e fantasmi dei Natali futuri

Tre momenti, nell'ultimo consiglio comunale, hanno visto maggioranza e minoranza scontrarsi sui rapporti di forza e l'ispirazione politica del governo cittadino: sugli ordini del giorno Boselli e Bongiovanni lasciano l'aula mentre Sturlese viene espulso

Il municipio di Cuneo

Il municipio di Cuneo

Non è la prima volta che tra i banchi del consiglio comunale di Cuneo si discute sullo stato di salute della maggioranza di governo, sui rapporti di forza tra le diverse anime che la compongono (cinque gruppi complessivamente: Centro per Cuneo, Crescere Insieme, Cuneo Solidale e Democratica, Gruppo misto e Partito Democratico) e su come questi si riflettano sulla politica cittadina concreta. Ma mai con l'intensità e la veemenza raggiunte nell'ultima assise dell'anno, tra impennate dei toni, spettri di Natali futuri e abbandoni dell'aula più o meno coatti.

Come spesso accade l'ultima riunione dell'anno dell'organo sovrano dell'amministrazione cittadina si presentava come particolarmente importante sin dalla sua convocazione, con la minoranza che – nelle interpellanze soprattutto – era pronta a chieder conto di alcuni degli scenari più complessi (come per esempio il contenzioso tra Comune e Tettoia Vinaj srl) e l'attesissima discussione sul bilancio di previsione 2024-2026.

Nello specifico sono stati tre i momenti "ad alta tensione" vissuti nella sala del consiglio comunale nelle serate di lunedì 18 e martedì 19 dicembre.

Le elezioni regionali e il futuro della maggioranza

Partenza con il botto, visto che la primissima interpellanza – presentata da Giancarlo Boselli (Indipendenti) – faceva riferimento proprio a "imminenti cambiamenti" nella conformazione della maggioranza del governo cittadino. Il cuore del documento riguardava il cortocircuito relativo alla possibilità - per alcuni consiglieri di Centro per Cuneo - di sostenere il candidato regionale del centrodestra Alberto Cirio alle elezioni del prossimo anno.

"Strana questa teoria del doppio binario – ha detto - : si può davvero appoggiare il leader di centrodestra senza appoggiare il centrodestra? Cosa farebbero gli altri gruppi, e la sindaca, se questo dovesse avverarsi? A me pare si stia vivendo uno stato di 'pre crisi virtuale'".

I consiglieri di minoranza Beppe Lauria, Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) e Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) si sono scagliati contro l'alleanza "di potere" della maggioranza, un governo fine a se stesso che riunisce anime molto - forse troppo, alla lunga – diverse. Un conflitto oggettivo, inasprito dalla scadenza elettorale e che configura un rapporto patologico con l'istituzione stessa, ma che a loro parere dovrebbe generare nel gruppo del PD più di una domanda rispetto al suo riconoscersi ancora nella politica comunale.

Ettore Grosso (Centro per Cuneo), Elio Beccaria (Crescere Insieme), Stefania D'Ulisse (Cuneo Solidale e Democratica), Antonino Pittari e Claudia Carli (PD) hanno invece fatto quadrato senza negare le differenze di vedute politiche esistenti nella maggioranza: "Come in tutte le famiglie esistono posizioni differenti e, a volte, ci si scorna anche ma l'impegno sull'accordo di programma prevarica le simpatie politiche e ci proietta tutti insieme verso i prossimi mesi e anni" hanno detto.

Una coalizione quindi di stampo amministrativa, i cui soggetti sono liberi da legami di partito ma che ha il programma come collante effettivo. E che si è detta stanca dell'operato di una minoranza che lavora continuamente con volontà creativa nello spargere voci di tensioni e spaccature attualmente infondate, illazioni e parole false.

Bagarre in consiglio: "Pellegrino cane da guardia della destra"

Il secondo momento di tensione si è vissuto qualche ora più tardi, durante la discussione del primo ordine del giorno presentato da Bongiovanni. Il tema, una richiesta di maggiore attenzione sulla pratica – recente e innovativa – dell'impermeabilizzazione del suolo. Che non ha però convinto i membri della maggioranza: Vincenzo Pellegrino (Centro per Cuneo) ha dichiara il voto contrario del proprio gruppo, sostenendo che il Piano Regolatore già si occupa di riservare questo tipo di attenzione.

Da qui, lo scoppio della bagarre vera e propria.

Bongiovanni – che ha evidenziato come la pratica sia nuova e quindi il Piano Regolatore si riferisca a tutt'altro tema - si è detto "deluso, allibito e scandalizzato personalmente dalla presa di posizione della maggioranza. Chiediamo di partecipare a un webinar europeo di aggiornamento degli uffici comunali, nient'altro". Dello stesso parere anche Boselli: "Perdete un'occasione di far vedere che siete una maggioranza di centro sinistra – ha detto - . Ancora una volta ha prevalso la corrente di destra, che con prove di forza e sfondamenti continui tenta di trascinare l'asse della città sempre più dalla propria parte. Pellegrino fa il cane da guardia della destra in questa amministrazione, ma prima o poi qualcuno vi butterà fuori".

"Una scelta che si spiega solo con il tentativo di mettere i difficoltà il PD e marcare la supremazia nella maggioranza – ha aggiunto Sturlese - : tristissimo, specie in vista delle elezioni. Qui si fa politica, non trabocchetti".

Subito dopo la votazione (20 voti contrari, tra cui non hanno figurato quelli di Franco e Mavy Civallero), i primi due consiglieri abbandonano l'aula. A Sturlese, più accalorato, viene esplicitamente richiesto di allontanarsi. 

Torna (e slitta di nuovo) la nuova nomina di Enrici

Il terzo momento di tensione è stato vissuto "a porte chiuse", in seno a una conferenza dei capigruppo convocata – un po' a sorpresa – dalla sindaca Patrizia Manassero poco prima dell'inizio della seconda serata di consiglio. Al centro la nomina del consigliere Silvano Enrici (Centro per Cuneo) a un incarico fiduciario legato alle infrastrutture cittadine – già paventata negli scorsi mesi, poi mai perfezionata - , cosa che lo porterebbe fuori dall'assise ma che ne riconoscerebbe ulteriormente il lavoro fatto nel corso degli anni come "consigliere delegato".

Anche questa volta, però, tutto si è risolto in un nulla di fatto: come evidenziato nelle prime ore della mattinata di ieri da un post degli Indipendenti l'iter della nomina non risultava corretto a livello di Statuto comunale.

Si è quindi deciso – con l'unanimità dei capigruppo – di convocare a gennaio una commissione consiliare Statuto e Regolamenti per specificarlo meglio. Ma dietro il "passo troppo lungo" operato dalla sindaca, che sia vero o meno, c'è chi vede un'ennesima forzatura da parte di Centro per Cuneo, non a caso tentata prima della discussione sul bilancio previsionale.

Manassero: "Noi, diversi ma uniti dal programma"

Insomma la conclusione di questo 2023 – che porta la prima esperienza da sindaca della Manassero a un anno e mezzo di vita circa – vede ancora una volta il principale organo di amministrazione cittadina in un clima da vero e proprio "campo di battaglia" politico. E quel che porterà il futuro – quanto meno quello che condurrà alla prossima scadenza elettorale regionale – potrebbe cambiare, come no, gli schieramenti in gioco.

Manassero, però, dimostra solidità e concentrazione: "Come detto dai capigruppo di maggioranza con forza e chiarezza la nostra è una coalizione riunitasi attorno a un programma, e che non è per nulla simile alle vostre rappresentazioni soggettive" ha detto rivolta alle minoranze.

"Insomma, continueremo a lavorare basandoci sul programma. Noi quest'anno il panettone lo mangiamo, nonostante quanto a volte supposto da qualcuno in quest'aula. E, a meno di una grave crisi alimentare, penso lo mangeremo anche nei prossimi anni".

Simone Giraudi

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