Con la Conferenza dei Servizi in fase istruttoria del 21 novembre, a seguito delle tante osservazioni pervenute all'ufficio VIA provinciale, sembrava esser segnato il destino del progetto di Cement srl relativo allo stoccaggio di ventimila tonnellate annue di rifiuti, pericolosi e non, in quel di Clavesana: l'ente di area vasta infatti, soprattutto sulla base dell'articolata relazione del Comune, decise di emettere un diniego provvisorio all'insediamento, chiedendo all'azienda proponente di esprimersi in pochi giorni sul complesso di documenti elaborati contro lo stesso.
In attesa della pubblicazione delle controdeduzioni a firma Cement, che parrebbero essere state inoltrate il 9 dicembre scorso, dopo alcune settimane di silenzio mediatico, abbiamo provato ad analizzare alcuni aspetti meno appariscenti, ma non per questo meno importanti, della vicenda.
IL PIANO DI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI DI CLAVESANA
Presa per buona l'interpretazione fatta dal Comune sulla vigenza della normativa urbanistica, in sostanza la tesi alla base del diniego all'insediamento, emesso dalla Provincia, sostiene che la mancanza di espressione formale della Giunta Comunale sul tipo di impianti insediabili, espressione prevista dalla variante al PRGC 7 del 2012 e mai ottemperata, renderebbe vigente la normativa precedente. In sostanza nel PIP di Clavesana detterebbe ancora le regole la tabella ministeriale delle aziende insalubri di primo grado, che al punto 100 del proprio elenco esplicita il diniego all'insediamento di attività che si occupano, a qualsiasi titolo, di rifiuti.
Tale assunto comporterebbe, oltre alla non possibilità del nuovo insediamento, conseguenze anche per alcune delle attività già insediate: l'impianto Cement già presente, il quale lavora rifiuti da demolizione edili, nonché l'impianto dell'azienda Zimbardi Srl, che tratta rifiuti metallici di vario tipo, delocalizzatasi in zona PIP a fine anni '90 dal precedente impianto prossimo alle sponde del Tanaro e alluvionato nel 1994.
In sostanza, se venisse confermata, come pare essere, la vigenza della tabella ministeriale citata, è probabile che, a scadenza delle Autorizzazioni Uniche Ambientali di Cement e di Zimbardi, le due azienda potrebbero trovarsi nell'impossibilita di rinnovo e dunque di prosieguo delle rispettive attività.
LE MOSSE DELL'AMMINISTRAZIONE
La ragionevole certezza per l'amministrazione comunale di Clavesana è di trovarsi in una situazione di "vacatio legis", certificata dal parere formale dell' Avvocato Teodosio Pafundi, il legale incaricato di studiare il caso; cioè: potrebbe risultare necessario porre in essere una nuova variante al Piano Regolatore che definisca nell'indirizzo e nella sostanza gli intendimenti politici della amministrazione stessa, iter non certo facile in un lasso di tempo di poco più di tre mesi: tanto è il tempo utile prima della sospensione dell'attività amministrativa non ordinaria, dettata dalla prossima indizione dei comizi elettorali.
In questi giorni però l'amministrazione comunale si è mossa in un altro senso, in un certo qual modo curioso, deliberando in Giunta (atto 77/2023) una serie di importanti interventi sulla viabilità funzionale all'area PIP. In pratica: un elenco che parrebbe preso pari pari dalla perizia formulata dall'Ingegner Filippo Ferrari su richiesta del Comune, al fine di evidenziare i lavori necessari sulle strade, in caso di insediamento del deposito oggetto del contendere.
IN VISTA DELLE AMMINISTRATIVE
Se come sopra evidenziato, la scadenza elettorale sembrerebbe dettare tempi molto stringenti per una eventuale variante al Piano Regolatore che sani la normativa urbanistica oggi monca, cionondimeno molti clavesanesi si stanno interrogando anche sul futuro politico della prossima legislatura: infatti da un lato parte dell'opinione pubblica locale sembra ritenere il Comitato "Clavesana dice NO ai rifiuti pericolosi" alla stregua di un percorso propedeutico alla creazione di una proposta elettorale alternativa, mentre dall'altro, in caso di cancellazione al limite dei tre mandati (come ipotizzato qui) l'attuale Sindaco Luigi Gallo si troverebbe nella condizione di potersi ricandidare per un quarto quinquennio consecutivo.
Di certo c'è che giovedì 21 dicembre prossimo è convocata la seduta ordinaria del Consiglio Comunale, quella in cui si dovrebbe approvare il Bilancio di previsione 2024, forse l'ultimo dell'era "Gallo".