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Attualità | 14 dicembre 2023, 17:11

A Dronero la consegna del Premio Giornalistico a Carlo Nesti

Un’emozionante serata ieri, mercoledì 13 dicembre, in occasione della seconda edizione della Festa dello Sport "Pier Cesare Baretti". Ad essere pesenti anche quest’anno il figlio Alessandro Baretti e Gianni Romeo, amico fin dai tempi della gioventù

A Dronero la consegna del Premio Giornalistico a Carlo Nesti

A Dronero ieri sera, mercoledì 13 dicembre, in occasione della seconda edizione della Festa dello Sport "Pier Cesare Baretti", si è tenuta al teatro Iris la consegna del Premio Giornalistico a Carlo Nesti.

Presente il sindaco Mauro Astesano, diverse autorità istituzionali e dirigenti sportivi. La serata è iniziata con i saluti istituzionali da parte del vicesindaco Mauro Arnaudo, del delegato provinciale CONI Claudia Martin e del consigliere della Regione Piemonte Paolo Demarchi, quest’ultimo omaggiato con un libro sullo sport in Valle Maira. Particolare attenzione è stata data all’importanza dei valori dello sport e all’etica della comunicazione nel giornalismo sportivo, nonché all’importanza che hanno questo tipo di incontri per i giovani.

Sentito è stato il ricordo di Pier Cesare Baretti. Dronero, sua città natale e luogo dove ora riposa: ad essere pesenti anche quest’anno il figlio, Alessandro Baretti, giornalista di “Tuttosport”, e Gianni Romeo, amico fin dai tempi della gioventù, giornalista di “Tuttosport”, “Gazzetta dello Sport” e “La Stampa”, in un incontro presentato dal giornalista Mario Piccioni.

Da parte di Alessandro Baretti e Gianni Romeo gli aneddoti della carriera professionale del noto giornalista e direttore sportivo, con quell’essere sempre in giacca e cravatta ma soprattutto quella compostezza mai scontata, quel riguardo nei gesti e nelle parole. Ricordi ed aneddoti poi personali, di un figlio portato da piccolo alle partite di calcio e di un amico fraterno con cui si è condiviso il coraggio di presentarsi da giovanissimi a “Tuttosport” per inseguire un sogno. Momenti vividi nella mente e nel cuore cuore, raccontati dai due con profonda commozione, delicatezza e riconoscenza. 

Quest’anno il Premio Giornalistico organizzato ha portato, senza esitazione, a scegliere il nome di Carlo Nesti, stimato giornalista sportivo definito da Gianni Romeo “un vero gentiluomo”.

Commosso, Nesti ha preso la parola e ha tenuto a leggere un suo scritto, a ricordo di Pier Cesare Baretti. Memorie di vita vissuta e di un forte legame: “La mia storia con Pier Cesare, e non fraintendetemi, è stata una lunga storia d'amore, come canta Gino Paoli. Io ho finito la scuola nel giugno 1974, ma già da molti anni la prima cosa che facevo era leggere "Tuttosport", quello di Giglio Panza, di Gianni Romeo, di Giampaolo Ormezzano, di Vladimiro Caminiti: la mia Bibbia calcistica.  E quando scriveva Baretti, leggevo l'articolo, lo rileggevo, coglievo, e sfruttavo persino nei temi scolastici, quello stile elegante, razionale, imparziale, e tecnico. Poi, subito dopo la scuola, dal settembre 1974, mi buttai a capofitto nella prima avventura: "Calciofilm", un settimanale locale, che usciva in una versione bianconera, e una granata. Sfruttai la mia arma tattica. Chiesi al Direttore Giorgio Gandolfi di potere intervistare Pier Cesare. In cuor mio, pensavo, se mi presento a lui, e cerco di piacergli, chissà che non mi voglia mettere alla prova, con un pezzo per "Tuttosport".

Ebbene: tutto andò come avevo tramato, perché piazzai la botta vincente, in un momento in cui il suo sorriso mi sembrava abbozzare una certa simpatia. Carlo Parola, allenatore della Juventus, era dimissionario, e aveva una grande voglia di sfogarsi con me. Centro pieno: ne scaturi il titolo "La rovesciata di Parola", in nome del suo gesto tecnico immortalato dalle figurine Panini. Pierce mi disse: "Sei sei in grado di scrivere 3 articoli al mese di questa levatura, ti assumo". Un brivido indimenticabile mi attraverso dalla testa ai piedi: l'avevo conquistato. Rimasi a "Tuttosport, con lui, dall'estate 1976 al dicembre 1979. Non scorderò mai i suoi occhi delusi, mortificati, traditi, quando gli dissi che volevo giocarmi la carta della Rai. Fu una lancia che trapassava il nostro cuore.

Io, come è noto, sono nato, e ho vissuto a Torino. E' la città dove è stato disputato il primo campionato di calcio, dove sono stati vinti da una squadra più scudetti, ma anche dove troppo spesso un lenzuolo bianco ha avvolto, e rubato, il pallone, proprio il pallone della vita: Grande Torino, Meroni, Picchi, Ferrini, Heysel, Fortunato, fino a Rossi e Vialli. E fra loro, in un pomeriggio nebbioso e tempestoso, Pier Cesare Baretti.

Mi considero molto fortunato, per avere vissuto con Pierce una dimensione del calcio indimenticabile. Per avere frequentato un recinto ideale, dove trovare figurine, prati, porte, tacchetti, stadi, spogliatoi, penne, taccuini, rotative, microfoni, telefoni e radioline. E poi le campane della domenica, le code ai botteghini, le attese sulle gradinate, e i fischi d'inizio contemporanei. Tutte le partite, rigorosamente, alla stessa ora del pomeriggio. E tutte le partite, in tribuna stampa, guardando Pier Cesare Baretti, che prendeva appunti sullo stesso quaderno, senza usare la macchina da scrivere. Un modello. Il mio modello. Grazie, fratello e maestro.” 

Il valore di un giornalismo fatto in un certo modo, l’impegno da parte di Carlo Nesti a rimanere fedele a quell’etica ed i cambiamenti non sempre positivi della comunicazione sportiva. La passione che lo ha sempre accompagnato e quel suo essere non soltanto innovativo ma anche precursore dei tempi moderni, con la creazione del canale “Nesti Channel”. Toccante è stato il momento della consegna del premio, l’abbraccio con Alessandro Baretti e Gianni Romeo.

Nel corso della serata, il pubblico ha potuto assistere anche degli emozionanti intermezzi musicali, ascoltando la bellissima voce della giovane Adele Gertosio, in arte Adelesecanto. Brani da lei scelti, dedicati allo sport ed alla lotta per i propri sogni. E sono proprio stati sogni tenaci quelli infine premiati sul palco dell’Iris, con la consegna di una targa da parte dell’amministrazione comunale ad alcuni giovani sportivi droneresi: Luca Cavallo (giovane promessa del Ciclismo), Yuri Penone (giovane promessa del Judo), alla squadra A.S.D. BOCCIOFILA VALLE MAIRA, campioni d'Italia nella categoria Juniores e a Mosè Nassa per meriti sportivi.

Presenti in platea molte autorità istituzionali, i dirigenti ed allenatori delle varie società sportive del territorio. Tra il pubblico anche il vignettista Danilo Paparelli, che ha omaggiato con una sua opera Gianni Romeo. Le note e le significative parole della canzone “Combattente” di Fiorella Mannoia, nell’interpretazione di Adelesecanto, hanno forte risuonato e concluso l’importante serata.

Beatrice Condorelli

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