Un interessante articolo dei primi giorni di ottobre 2023 pubblicato su MutuiOnline.it, noto sito di comparazione di offerte di mutui bancari ipotizza che entro la fine dell’anno vi sarà ancora un lieve aumento dei tassi da parte della Banca Centrale Europea, dopodiché la tendenza al rialzo dovrebbe interrompersi.
Se ciò dovesse effettivamente verificarsi – ma quando si parla di mercati finanziari nulla o quasi è mai del tutto certo – si potrebbe registrare un ritorno alla sottoscrizione di mutui a tasso variabile o comunque a una situazione in cui si tornerà a fare confronti tra i mutui online a tasso fisso e mutui a tasso variabile.
Nel terzo trimestre 2023, infatti, il 93% dei mutui erogati era del primo tipo.
Ovviamente la scelta fra l’una o l’altra tipologia rimane una questione legata alle esigenze e alle situazioni personali; sarebbe quindi scorretto perorare una scelta piuttosto che l’altra. Può invece risultare utile a chi ha intenzione di sottoscrivere un mutuo casa, capire la differenza che intercorre fra un mutuo a tasso fisso e uno a tasso variabile così da poter effettuare una scelta in modo consapevole e informato.
Caratteristiche dei mutui a tasso fisso
Un mutuo a tasso fisso è un contratto di finanziamento a medio-lungo termine (classicamente la durata va dai 10 ai 30 anni, anche se sul limite massimo può esserci una certa differenza fra una banca e l’altra) caratterizzato dal fatto che il tasso di interesse che grava sul capitale richiesto non subirà mai né un rialzo né un ribasso a prescindere dalla durata del mutuo e dalle oscillazioni del mercato del denaro.
Le rate mensili con cui si rimborserà il debito saranno quindi sempre uguali fino alla scadenza del contratto. Conseguentemente a ciò, il debitore (tecnicamente il mutuatario) ha noto fin dall’inizio l’importo totale degli interessi che sborserà. Si tratta quindi di una tipologia di mutuo che consente di pianificare con esattezza le proprie spese.
Caratteristiche dei mutui a tasso variabile
Un mutuo a tasso variabile, come la denominazione lascia ben intendere, è un contratto di finanziamento in cui l’importo delle rate varia in base alle modifiche del tasso di interesse. Questo oscilla a seconda di come cambiano gli indici di riferimento del mercato. Vale a dire che qualora il costo del denaro aumenti, si registrerà anche un rialzo del tasso di interesse del mutuo, viceversa, il tasso scenderà. Nel primo caso la rata mensile risulterà più pesante per il debitore, mentre nel secondo caso sarà meno onerosa.
Da ciò discende che quando si opta per un tasso variabile non è mai possibile prevedere quale sarà l’esborso totale degli interessi una volta che si sarà giunti alla scadenza del mutuo. La pianificazione finanziaria in questo caso può risultare più complessa.
Quale mutuo scegliere?
Come accennato in precedenza, non si può dare un suggerimento valido in assoluto. Ognuno deve fare le proprie valutazioni e scegliere conseguentemente. Non c’è mai una situazione uguale all’altra e sono difficili anche previsioni di mercato in un arco temporale lungo come quello dei mutui. Può però essere d’aiuto ricorrere ai simulatori di mutuo che le banche mettono a disposizione gratuitamente sui loro siti web.
Il simulatore di mutuo è uno strumento che, una volta inseriti alcuni dati fra cui età del richiedente, valore della casa, importo del finanziamento (di norma mai superiore all’80% del valore dell’immobile) e durata del mutuo, fornirà varie informazioni fra cui importo della rata mensile, TAN (Tasso Annuo Nominale) e TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale).
Il TAEG è un indice molto importante perché consente di fare confronti fra le varie proposte; esso, infatti, indica percentualmente il costo effettivo di un finanziamento poiché, a differenza del TAN che considera i soli interessi, prende anche in considerazione le altre spese correlate al mutuo (spese di istruttoria, spese di incasso, polizza scoppio e incendio ecc.).