L’associazione politico-culturale Area Vasta, sorta poco più un mese fa a Saluzzo, un primo risultato l’ha ottenuto: l’interesse e la curiosità della politica cittadina.
Infatti, dei circa 50 intervenuti alla serata di presentazione avvenuta giovedì sera al Circolo Interno 2, quasi la metà era costituita da referenti di nuove e vecchie associazioni e di quel che po’ che resta dei partiti cittadini.
Il presidente pro tempore Pietro Delgrosso ha voluto sgombrare il campo da possibili equivoci sostenendo che “Area Vasta non sarà una lista civica in corsa per le amministrative 2024”.
“Nei nostri intendimenti l’associazione sta sopra, la politica sta sotto. Vogliamo farci inseguire dalla politica su idee e progetti che diano prospettiva non solo a Saluzzo ma all’ampio territorio delle valli Po e Varaita insieme all’area saviglianese (da qui il nome Area Vasta)”.
Così ha esordito Delgrosso, che ha condotto la serata insieme a Nando Arnolfo, due personaggi con trascorsi politici diversi, che si sono ritrovati a braccetto con l’intento – hanno detto – “di rimettere in rete un territorio che ha interessi comuni ma che oggi, non dialogando, è diventato il ‘ventre molle’ della provincia”.
Delgrosso ha ricondotto questa situazione all’assenza di rappresentanza politica, al gap infrastrutturale (ferrovia e strade), alla perdita di servizi, che ha determinato un progressivo indebolimento del tessuto socio-economico locale.
Ma ciò che per il presidente di Area Vasta è più grave è “la perdita di stato patrimoniale individuale”, prima conseguenza di uno stato di cose che peserà sulle prossime generazioni, le quali si ritroveranno più povere.
Per Delgrosso la città di Saluzzo non è stata amministrata male, “anche se – ha detto – ci si è limitati all’ordinaria amministrazione”.
“Il sindaco – ha aggiunto – è stato bravo a intercettare molte risorse che noi avremmo però voluto fossero spese con una visione maggiormente lungimirante”.
“Mancano idee, non c’è coesione territoriale – ha osservato dal canto suo Nando Arnolfo – per questo vogliamo discutere del futuro dei nostri giovani offrendo quelle possibili soluzioni che oggi la politica non è in grado di elaborare”.
Per far questo verranno organizzati, cammin facendo, convegni e confronti su tematiche che andranno dalle infrastrutture alla sanità, dal turismo all’agricoltura, guardando al modello Alba-Bra.
Un modello sinergico che è indubbiamente suggestivo ma che ha poco a che fare con un’area che mezzo secolo fa era stata ricompresa nell’ente di programmazione denominato “Comprensorio Saluzzo-Savigliano-Fossano”.
Il grande nodo, quello politico, che interessava gran parte dei curiosi intervenuti alla serata inaugurale, non è stato sciolto.
Si tratterà dunque di capire come, nei mesi a venire, Area Vasta declinerà quell “azione lobbista” più volte enunciata nel corso della serata di presentazione.