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Economia | 02 dicembre 2023, 20:35

Il welfare aziendale entra nella sanità piemontese: stanziati 2,5 milioni di euro per 9 progetti in tutta la Regione

Per la Granda, 250.000 euro ciascuno per l'Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo, per la realizzazione di un centro di custodia oraria (baby parking) destinato al personale dipendente e all'utenza, e stessa somma per l'ASL CN2, per iservizi per l’infanzia nell’azienda sanitaria locale di Alba e Bra

L'assessore regionale Chiara Caucino

L'assessore regionale Chiara Caucino

Il welfare aziendale, in particolare in questo caso rivolto ai progetti per l’infanzia, nell’ottica della migliore conciliazione fra vita privata e lavoro, accolto con entusiasmo dalla Sanità piemontese. Con uno stanziamento di 2,5 milioni di euro, infatti, su proposta dell’assessore regionale alla Famiglia e alle Pari Opportunità, Chiara Caucino, è stato finanziato il bando «Servizi per la prima infanzia nelle aziende sanitarie e ospedaliere piemontesi». 

 

Alla fine sono risultate 9 le Aziende che si sono aggiudicate il finanziamento, (in media, 250mila euro, a soggetto): si tratta dell’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino, l’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo, l’Asl di Biella,  l’Asl di Vercelli, l’Asl Città di Torino, l’Asl Vco, l’Asl di Asti, l’Asl Cuneo 2 e l’Asl di Novara. 

 

Per la Granda, 250.000 euro ciascuno per l'Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo, per la realizzazione di un centro di custodia oraria (baby parking) destinato al personale dipendente e all'utenza, e stessa somma per l'ASL CN2, per iservizi per l’infanzia nell’azienda sanitaria locale di Alba e Bra.

 

 

«Uno dei problemi che affligge il sistema sanitario pubblico piemontese - spiega Caucino, è la carenza di personale qualificato, dovuta anche alla difficoltà di conciliare la vita lavorativa e familiare». «Molti operatori sanitari, infatti - prosegue Caucino -  sono costretti a scegliere fra la propria carriera e la cura dei propri figli, o a ricorrere a soluzioni costose e precarie per l'assistenza all'infanzia. Questo fenomeno ha conseguenze negative sia per la qualità dei servizi sanitari offerti alla popolazione, sia per il benessere e la soddisfazione dei lavoratori. In questo modo miriamo a incentivare la permanenza e l'attrazione del personale sanitario nelle strutture pubbliche, contribuendo a migliorare il clima organizzativo e la motivazione dei dipendenti». 

 

Infatti il bando voleva proprio andare incontro alle esigenze di conciliazione dei dipendenti e dei collaboratori delle aziende sanitarie, offrendo loro la possibilità di accedere a servizi per l'infanzia di qualità e a basso costo, vicini al luogo di lavoro. 

 

Il bando è stato pubblicato ad agosto e si inserisce nel Programma Regionale Fondo Sociale Europeo Plus 2021-2027.

 

I progetti ammissibili prevedevano la creazione di nuovi servizi o l'ampliamento di quelli esistenti e potevano includere spese per l'acquisto di arredi e la gestione dei servizi per l’infanzia. La gestione dei servizi potrà essere effettuata direttamente dalle aziende sanitarie o indirettamente attraverso forme di collaborazione con soggetti del terzo settore. 

 

Il bando prevedeva anche la possibilità di offrire servizi integrativi agli utenti dei servizi sanitari, come ad esempio consulenze psicologiche, supporto alla genitorialità, attività ludico-educative.

 

«Sono sempre più convinta - conclude Caucino - che il welfare aziendale, in generale,  sia il futuro, sia nel pubblico, ma anche nel privato. Non si contano nemmeno più, infatti, gli studi e le sperimentazioni, anche internazionali, che dimostrano come il benessere dei lavoratori aumenti la produttività e crei un circolo virtuoso che va a vantaggio di tutti. E’ di oggi la notizia che una multinazionale come Luxoctica testerà per 20 settimane l'anno una formula in cui i dipendenti degli stabilimenti lavoreranno quattro giorni, restando liberi da venerdì a domenica. Il tutto a parità di salario. E se il welfare aziendale è adottato dagli imprenditori di maggior successo significa che la strada scelta già da anni dalla Regione è quella giusta».

C.S.

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