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Attualità | 25 novembre 2023, 12:35

Rivoluzione per le scuole superiori di Mondovì, a marzo l'avvio dei lavori per il nuovo "Baruffi"

L'ampia progettazione è stata presentata dal sindaco e presidente della provincia Luca Robaldo, ieri sera, venerdì 24 novembre, in un incontro con i cittadini nella palestra in via della Polveriera

L'incontro con i cittadini ieri alla Polveriera

L'incontro con i cittadini ieri alla Polveriera

Una progettazione ampia e complessa quella messa in campo per la riorganizzazione degli edifici scolastici della scuole superiori di Mondovì. 

Sono state presentate ieri, venerdì 24 novembre, in un incontro pubblico con i cittadini alla palestra di via della Polveriera, le linee di indirizzo che verranno intraprese per dare nuove sedi al "Baruffi", ai licei e all'istituto alberghiero. 

Ad illustrare i progetti è stato il sindaco Luca Robaldo, nonché presidente della Provincia cui compete la gestione dell'edilizia scolastica delle superiori. 

IL "BARUFFI"

Con un intervento di circa 12 milioni di euro, già finanziati attraverso il PNRR e il GSE, si costruirà un nuovo edificio in zona Polveriera, proprio a fianco della nuova palestra, in grado di ospitare circa 300 alunni.

[L'area dove sorgerebbe la nuova scuola in via Polveriera]

"Proviamo a risolvere i problemi di tutte le scuole superiori con questa progettazione. Sarà un edificio meno impattante il nuovo Baruffi - ha spiegato il sindaco - con un volume di 14 mila metri cubi, contro i 25 attuali". 

[Una veduta del nuovo edificio. Il progetto è stato curato dagli architetti Andrea Arcese, Leonardo Botti, Federico Marchetti e Noemi Obinu]

La firma per l'affidamento del cantiere avverrà la prossima settimana, ad ad aggiudicarsi i lavori è stata la S.C.C. Costruzioni di Mondovì.

Il cronoprogramma prevedere la partenza dei lavori entro il 31 marzo 2024 e la consegna del nuovo edificio per il 2026

Tra le domande dei cittadini la principale è stata: perché abbattere il Baruffi? 

"Si tratta di un edificio che più di altri è vulnerabile a livello sismico; - ha spiegato Robaldo - inoltre  nonostante sia stato progettato dai noti architetti Gabetti e Isola, non ha vincoli di tipo storico-artistico ed è collocato su una parte fragile della collina di Piazza. Sono queste le ragioni che ci hanno spinto a prendere questa decisione". 

L'edificio, con l'accordo del Ministero, verrebbe abbattuto solo dopo la costruzione della nuova scuola, riducendo al minimo i disservizi per gli studenti. 

[La collina di Piazza ora]

Una volta demolito il vecchio "Baruffi" e costruita la nuova struttura alla Polveriera, in via Enzo Tortora verrà realizzata una nuova area verde, un parco con un camminamento pedonale e il mantenimento dell'accesso alla palestra scolastica (che non verrà demolita, ndr).

[La collina di Piazza dopo l'intervento]

In questo modo si ovvierà al problema dell'affitto di "strutture mobili" come era stato necessario fare per l'asilo nido di via Ortigara, allestito temporaneamente nel piazzale degli artigiani.

I LICEI AL MICHELOTTI

Il "Vasco Beccaria Govone" troverebbe a questo punto 'casa' nei locali del padiglione Michelotti, parte dell'ex ospedale Santa Croce di Piazza, proprietà dell'ASL con la quale sono in corso le trattative per l'acquisizione.

In questo modo uno dei noti "contenitori vuoti" del rione troverebbe nuova destinazione. 

Contestualmente il progetto prevederebbe la collocazione di uffici, segreterie e presidenza nei locali adiacenti delle ex carceri (proprietà della Editel, ndr) che attraverso un partenariato pubblico privato. 

Un piccolo tesoretto di risorse, anche se non sufficiente per tutta l'operazione, già c'è: circa 10 milioni di euro, grazie a finanziamenti e risorse che sono state accantonate negli anni. 

ALBERGHIERO

L'alberghiero in questo progetto troverebbe quindi spazio nella sede di piazza IV novembre dove potrebbe occupare le aule che oggi ospitano i licei, in attesa del ripristino definitivo delle aule che vennero lambite dalla frana del 2017.

Ultima novità per piazza d'Armi e le 'ex Rolfi', che verrebbero abbattute, consentendo di recuperare superficie per un'area verde e , infine, il sogno di un parcheggio sotterraneo che tornerebbe utile a tutto il rione. 

Sono ancora diversi i nodi da sciogliere, non ultimi quelli che interesserebbero la viabilità in via Nino Carboneri, la valutazione-acquisizione del Michelotti,  il reperimento dei fondi che ancora mancano, ma un primo passo è stato fatto. 

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