Hanno preso parte al congresso provinciale di Fratelli d’Italia, svoltosi stamane a Cuneo, anche il capo delegazione al Parlamento Europeo Carlo Fidanza e il capogruppo al Senato Lucio Malan, insieme al segretario regionale e deputato Fabrizio Comba.
A presiedere i lavori la deputata lombarda Lucrezia Mantovani. A portare i saluti dei partiti alleati, Giorgio Bergesio, senatore e segretario provinciale della Lega; assente invece il coordinatore provinciale di Forza Italia, Franco Graglia. A farne le veci Franco Civallero, ex candidato sindaco del centrodestra alle ultime amministrative a Cuneo e ora consigliere comunale forzista di minoranza nel capoluogo. Oltre a questi – nell’ambito del prologo istituzionale – sono intervenuti i sindaci di FdI Valerio Oderda (Racconigi), Maurizio Paoletti (Boves), Guido Giordana (Valdieri) e Marco Bailo (Magliano Alpi nonché consigliere provinciale) e i consiglieri comunali cuneesi, Noemi Mallone e Massimo Garnero.
Un centinaio i presenti nella sala Falco della Provincia dove si è celebrato il congresso dalle 10 alle 13.
Se la deputata Monica Ciaburro ha posto l’attenzione sulle infrastrutture e fatto appello ai militanti ad essere uniti “perché – ha detto – facciamo parte di una grande famiglia e abbiamo una grande responsabilità nei confronti del territorio che rappresentiamo”, il capogruppo regionale Paolo Bongioanni è stato quello che è entrato maggiormente nel merito degli aspetti congressuali.
Ha invitato il coordinatore designato William Casoni a designare due vicesegretari per meglio curare il territorio e, al contempo, gli ha manifestato la richiesta di stabilire regole precise cui dovranno attenersi aderenti e amministratori del partito; lo ha altresì esortato a scegliere i 7 rappresentanti di sua fiducia sulla base del merito, della lealtà, della competenza e della militanza.
Casoni, nella sua relazione prima e nella sua replica conclusiva poi, ha mostrato di voler recepire tutte queste istanze. Unico candidato alla presidenza, ha ricordato come oggi Fratelli d’Italia sia il primo partito in provincia di Cuneo in 223 Comuni su 247, essendo passato da una percentuale di consensi del 4,6% nel 2018 al 32% nel 2022. “Siamo un partito che ascolta tutti e poi decide, preferibilmente all’unanimità. Se questa però non è sempre possibile lo fa a maggioranza e all’esterno non devono trasparire dissensi perché minano l’azione e la credibilità del partito”.
Un appunto critico, a proposito del tempo troppo stretto lasciato al dibattito (tre minuti per ciascun intervento), è venuto da Paolo Chiarenza, il quale ha esortato a concentrare l’attenzione sui grandi problemi del Cuneese e non solo sui propri destini di future candidature o di carriera personale. Il vecchio patriarca ha anche fatto presente che, per questa ragione, dalla componente identitaria nessuno sarebbe intervenuto.
Nel corso del dibattito che ne è seguito si sono invece preso la parola vari dirigenti provinciale e referenti dei circoli territoriali: Russo, Deninotti, De Lio, Lusso, Riba, Bissoni, Coggiola, e vari altri. In conclusione, sono intervenuti il segretario regionale Fabrizio Comba, la presidente del congresso Lucrezia Mantovani, il capogruppo a Palazzo Madama Lucio Malan e l’europarlamentare Carlo Fidanza.
Sono in corso fino alle 18 le operazione di voto per eleggere 13 componenti del coordinamento provinciale. Ricordiamo che cinque membri sono di diritto (Ciaburro, Bongioanni, Bailo, Deninotti e Scotti) e sette saranno scelti dal coordinatore Casoni e comunicati nella prima seduta post congresso.
Circa 900 gli aventi diritto al voto. Quattro i seggi in cui si vota: Cuneo, Alba, Mondovì e Savigliano.