Da settimane ormai Partito Democratico e quel che resta del centrosinistra non ancora accasatosi con Cirio si sono incagliati sullo scoglio pentastellato.
Sembrava che la sospensione delle primarie e l’aver trasferito il “tavolo” col Movimento 5 Stelle a Roma potesse facilitare un accordo che nessuno, in entrambi i partiti, fa mistero di vedere solo ed esclusivamente come “matrimonio d’interesse”, ma così non è.
I tempi romani sono altra cosa rispetto a quelli sabaudi: Schlein e Conte si prendono le misure, ammiccano, ma quando si tratta di venire al dunque temporeggiano.
Per restare in Piemonte, è dei giorni scorsi l’iniziativa del consigliere regionale albese Maurizio Marello, ex sindaco di Alba, l’unico cuneese a rappresentare il Pd a Palazzo Lascaris, di riproporre le “primarie”. Nonostante il Nazareno abbia chiesto al Piemonte di soprassedere, lui le ha volute rilanciare.
Marello, perché lei che è stato un convinto sostenitore di Elly Schlein (Da Alba le ha portato una cospicua dote congressuale), disattende le indicazioni romane e vuole riproporle?
“Il tempo stringe. Il Movimento 5 Stelle tergiversa e noi siamo in una posizione di stallo rispetto alla quale diamo l’impressione di non sapere che pesci pigliare".
In verità, il segretario Rossi le aveva programmate per il 17 dicembre, prima dello stop arrivato dai piani alti del partito. In ogni caso, sembra che in provincia di Cuneo i suoi compagni di partito non abbiano accolto con entusiasmo la proposta e non siano del suo stesso avviso…
“La data della domenica prima di Natale non era probabilmente delle più felici. Io le avrei proposte per gennaio, dopo le festività. Ma non è questo il punto”.
E qual è allora?
“Il Pd è il primo partito della coalizione che si contrappone al centrodestra attualmente in carica, il cui presidente è in campagna elettorale da mesi. Siamo praticamente a Natale e non possiamo permetterci di indugiare oltre. Dobbiamo, come partito, assumere responsabilmente una chiara iniziativa politica”.
E se nel frattempo da Roma si sbloccasse la trattativa coi 5 Stelle?
“Dico che sul territorio dobbiamo muoverci comunque; poi, se ci saranno intese nazionali, ne prenderemo atto. Personalmente, non mi faccio soverchie illusioni”.
Lei, nel proporle, pensa a “primarie” di partito o di coalizione?
“Oggi la coalizione non comprende i 5 Stelle ma alcune liste civiche che hanno ovviamente diritto di poter partecipare alla scelta del candidato presidente del centrosinistra. I nomi attualmente in pista sono due, entrambi autorevoli ed entrambi espressione del Pd, Daniele Valle e Chiara Gribaudo”.
Ecco. Se la sua proposta di primarie tornasse in auge, lei tra i due chi sceglierebbe?
“Evidentemente Chiara Gribaudo, parlamentare della mia stessa terra”.
Se invece la situazione non dovesse sbloccarsi, a suo avviso un’opzione di candidatura civica potrebbe essere presa in considerazione dal Pd?
“Mi risulta che quelle finora ventilate siano tutte cadute per indisponibilità degli interessati. Tuttavia dico: perché non dovrebbe essere presa in considerazione se va nella direzione di rafforzare il centrosinistra portando valore aggiunto?”.