“Sulle tavole degli italiani non arriverà la carne coltivata. Il disegno di legge, di buon senso, approvato dal Parlamento garantisce la salute dei cittadini e preserva il patrimonio agroalimentare del nostro Paese”.
Così il senatore Giorgio Maria Bergesio, vicepresidente Commissione Attività produttive del Senato, commenta il disegno di legge, approvato dalla Camera, che, facendo leva sul principio di precauzione del regolamento comunitario 178/2002 che detta le disposizioni comuni sulla sicurezza alimentare, sancisce il divieto alla produzione e vendita di carni coltivate e mangimi in vitro.
Il divieto si applica alla vendita, detenzione del prodotto per la vendita, produzione per esportazione, distribuzione o somministrazione per il consumo alimentare e riguarda alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati.
Il mancato rispetto comporta vari tipi di sanzioni, inclusa la chiusura dello stabilimento da uno a tre anni.
Non solo: un articolo del testo contiene il divieto di utilizzare la denominazione “carne” per etichettare prodotti trasformati contenenti proteine vegetali.
“Altrettanto importante il divieto del “meat sounding” – afferma ancora il senatore cuneese -: la corretta informazione dei consumatori e la tutela del loro benessere sono priorità alle quali non possiamo rinunciare. Per questo, con un emendamento Lega, abbiamo inserito nella legge anche una norma che vieti l'utilizzo di etichette ambigue, che indichino alimenti vegetali con nomi di prodotti composti da carne, per assicurare la giusta informazione per chi li acquista e fare chiarezza nel mercato, a garanzia di produttori e consumatori”.
“Il 74% degli italiani non vuole cibo artificiale, una maggioranza schiacciante, un forte segnale per il Governo affinché agisca a salvaguardia della salute dei cittadini e a tutela di milioni di posti di lavoro. In Europa, l’Italia, leader mondiale nella qualità e sicurezza alimentare, ha il dovere di fare da apripista e combattere per portare avanti le politiche di tutela della salute delle persone anche attraverso il cibo”, conclude il senatore Bergesio.