L'acqua che sgorga dai rubinetti è completamente pura, ma le attività umane e industriali la fanno fuoriuscire sporca dalle abitazioni e dagli stabilimenti, rendendola una risorsa ad alta concentrazione di inquinanti organici e inorganici.
Queste sostanze ne rendono impossibile l'immissione diretta nell'ambiente, poiché laghi, fiumi e mari non hanno la capacità di bonificarla tramite i naturali processi di autodepurazione.
Di conseguenza, per tutelare l'impatto che le acque di scarto possono avere sui corpi idrici ricettori, è necessario sottoporle ad adeguati processi di depurazione, una serie di trattamenti che fanno sì che possano essere reimmesse negli ambienti nell'ottica di una gestione virtuosa del ciclo dell'acqua.
Quando è necessario depurare le acque?
Secondo quanto disciplinato dalle normative italiane ed europee, a valle dei processi domestici, industriali e piovani, le acque di scarto, cioè le cosiddette acque reflue, devono essere sempre sottoposte a depurazione. A questo processo deve inoltre affiancarsi un monitoraggio costante sulla loro qualità, da porre in essere secondo modalità e tempistiche previste dalla legge.
Si tratta nel suo insieme di un articolato quanto complesso ciclo di bonifica che avviene all'interno di appositi impianti di depurazione, ovvero quell'insieme di opere attraverso le quali i liquami vengono convogliati attraverso la fognatura e i collettori comunali.
In questi impianti, le acque reflue vengono sottoposte a una serie di processi chimici, fisici e biologici che si contraddistinguono per l’adeguato livello di controllo attuato in ogni fase.
Per quello che riguarda nello specifico le aziende preposte alla depurazione dell'acqua, si tratta di realtà specializzate, come per esempio i gestori del servizio idrico integrato attivi sul territorio nazionale.
Ne costituisce un esempio Gruppo CAP, azienda pubblica di riferimento della Città metropolitana di Milano, che in questo ente locale gestisce ben 40 impianti di depurazione.
L'impianto per la depurazione delle acque
La depurazione delle acque reflue urbane e delle acque di scarto provenienti dal settore industriale oggi si svolge prevalentemente in impianti di depurazione a fanghi attivi.
Il processo si avvale di diverse tipologie di trattamenti, il primo dei quali, di tipo meccanico, contempla l'eliminazione dei materiali grossolani comunemente presenti in questa tipologia di acque.
In una prima fase si provvede alla grigliatura di elementi come pettini, stracci, cotton fioc, mozziconi e di tutti quegli oggetti di grandi o medie dimensioni che non dovrebbero trovarsi nell'acqua.
In un secondo momento si passa alla trattenuta di elementi dal diametro molto più piccolo e alla successiva eliminazione delle sostanze oleose, una fase, detta di sgrassatura o disoleatura, che precede la vera e propria depurazione.
Dopo la disoleatura, infatti, l'acqua viene sottoposta a un trattamento a base di ossigeno: un iter del tutto simile al processo di autodepurazione che avviene in natura, ma svolto in maniera più veloce e su concentrazioni di inquinanti più elevate. Il trattamento, in particolare, ha lo scopo di nutrire i microrganismi aerobi naturalmente presenti nelle acque reflue tramite abbondante aerazione, così che possano spontaneamente porre in essere quei processi di degradazione naturali fondamentali per la depurazione.
Il processo, uno dei più importanti dell'intera procedura, avviene nelle vasche di sedimentazione, dei serbatoi in cui i microrganismi atti alla depurazione biologica, alimentati dall'ossigeno iniettato da opportuni erogatori e da continui rimescolamenti, si dispongono formando una struttura a grappoli, detti fiocchi di fango attivo, fondamentali alla corretta esecuzione dei processi di degradazione.
Le successive fasi di ossidazione conducono alla separazione dei fanghi biologici dal refluo trattato e a tutta una serie di trattamenti chimici, fisici, meccanici, biologici e di disinfezione, che permettono di rendere le acque ecocompatibili con gli ecosistemi e i fanghi idonei al riutilizzo.
Sostenibilità e circolarità: l'importanza di depurare l'acqua
La depurazione oggi rappresenta una vera e propria risorsa per l'ambiente, ma soprattutto per quella nuova consapevolezza che oggi punta a fare dell'acqua un elemento aderente ai principi dell'economia circolare.
Se l'acqua depurata può essere infatti recuperata e reimmessa in natura, i fanghi, da semplici sostanze di scarto dei processi di depurazione, possono essere sottoposti a una serie di trattamenti che, in seguito a una fase di disidratazione, li rendono idonei a diventare fertilizzanti per l'agricoltura o materia prima per i termovalorizzatori.
La depurazione delle acque rappresenta quindi un vantaggio per l'ambiente anche nell'ottica della sostenibilità, nonché per tutto ciò che concerne il risparmio di risorse.