È cominciata nella mattinata di oggi, martedì 21 novembre, la discesa verso la capitale dell'abete tagliato ieri nei boschi della Valle Maira e che accenderà il Natale 2023 in piazza San Pietro.
La pianta, di 56 anni, alta circa 28 metri, con un diametro, alla base della chioma, di 12 e del peso di 65 quintali, è stata trasportata con l'elicottero Erikson Air Krane S 64 per diversi chilometri fino alla base di Tetti Dronero. Le operazioni sono state coordinate dai vigili del fuoco per un trasporto che definire eccezionale è riduttivo.
L'abete, estratto dalla borgata Curbiant di Macra, uno dei più piccoli centri d'Italia, ha "riposato" questa notte nella base di Roccabruna appoggiato sopra a dei cavalletti speciali. Qui è stato sorvegliato dagli alpini dell'Ana e poi impacchettato per poter ridurre il diametro ed essere trasportato via terra.
Per la partenza dell'albero, che risiederà per le Feste nella piazza più importante per i fedeli del mondo, presente anche il presidente della Regione Alberto Cirio. Per la Regione, presenti anche Franco Graglia e Paolo Demarchi. Tanti i curiosi e gli abitanti della valle che non si sono voluti perdere questo importante momento.
L'albero impiegherà, calcolando le pause obbligatorie, un giorno e mezzo e due notti per arrivare a destinazione. Arrivo previsto nella notte tra mercoledì e giovedì direttamente in Vaticano e non, come precedentemente detto, a Roma Nord, dove era previsto un cambio di vettore.
Grande il gioco di squadra che ha permesso questa operazione. L'albero sarà addobbato con oltre 7000 stelle alpine coltivate dalla ditta Edelweiss Vivai di Villar San Costanzo. Livio Piumatto e la figlia Enrica hanno lavorato tantissimo, in particolare per disidratare e stabilizzare i fiori e far sì che resistano fino a gennaio, quando l'albero sarà smontato. Un dono che si aggiunge a quello dell'albero.
Ma non solo: anche il trasporto ha coinvolto un mezzo eccezionale, quattro vetture di scorta e due autisti, è un dono della ditta ditta Giurato & Fortuna di Trinità di Fossano.
Ad impacchettare l'albero è stato Armando Garden di Verzuolo. A sollevarlo l'azienda Mollo. Tutte le operazioni legate al taglio, al trasporto e alle operazioni sull'albero sono state gestite da Walter Barra, che ha un'azienda di "tree climbing" di Sampeyre. Oggi è intervenuta anche l'azienda Beltramo di Dronero, che ha fornito i cavalletti dove è stato posizionato l'enorme albero.
Il Comune di Cuneo ha contribuito al progetto con l'acquisto di 41 piccoli abeti che addobberanno tutto il Vaticano. A fornirli, il vivaio di Pratavecchia. Non è mancato il sostegno economico della Regione e della Fondazione CRC.
Oltre al grande lavoro di volontari di Protezione Civile, dell'Associazione Alpini, gli AIB e di tanti cittadini.
Il comune della Valle Maira ha atteso otto anni per poter donare l'albero di Natale al Santo Padre. Era in lista di attesa dal 2015; il suo turno era previsto nel 2025, ma due Comuni nel frattempo hanno rinunciato, anticipando il traguardo di due anni.