L'urgenza, la rabbia, la necessità di fare qualcosa dopo un altro femminicidio intollerabile, quello di Giulia Cecchettin. La voglia di gridare, "di distruggere tutto" e di "essere di fronte all'ultima vittima" all' avvicinarsi del 25 novembre, giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Il Collettivo "Non una di meno Alba" alza la voce e organizza per giovedì 23 novembre un corteo da piazza Michele Ferrero, alle ore 19 "per mostrare i nostri volti arrabbiati, le nostre grida straziate e le nostre parole vive e piene di desiderio di libertà".
Nel messaggio in cui si chiede una partecipazione massiccia le parole sono cariche e vibranti: "Noi sappiamo ormai da troppo tempo che il terrore e la rabbia nelle nostre vite cresce. Cresce insieme alla paura di tornare a casa di notte, di non poter esagerare mai in una serata perché chissà cosa potrebbe succederci, di stare sempre ben attente a usare e controllare il nostro bicchiere prima di bere, avere sempre nella borsa uno spray al peperoncino per sentirci più sicure, QUASI sicure di tornare illese moralmente e fisicamente".
Lo scritto prosegue: "Siamo pronte a dire che il colpevole di questo femminicidio è lo Stato, il quale vuole risolvere i problemi unicamente attraverso la repressione, senza adottare soluzioni di tipo educativo e pedagogico in istituzioni sociali fondamentali quali le scuole o le carceri".
Sarà tutta la Città di Alba, poi, ad aderire con una serie di iniziative alla Giornata per l'eliminazione della violenza contro le donne. "La giornata che celebriamo in Città è solo la piccola punta di un iceberg di solidarietà, ma è un momento che vogliamo restituire alla cittadinanza per non far calare l’attenzione su queste tematiche e perché la nostra missione è quella di diffondere una cultura del rispetto", ha spiegato l'assessore albese alle Pari Opportunità Carlotta Boffa.
Si inizia giovedì 23 novembre: alle 11 al teatro Sociale di Alba è organizzato l'incontro "Dalla tua parte. Stop alla violenza di genere". Un momento di approfondimento rivolto alle scuole superiori del territorio per promuovere insieme la lotta contro la violenza di genere.
Venerdì 24 novembre a partire dalle ore 10:30, studenti e studentesse degli istituti scolastici superiori si raduneranno in piazza Michele Ferrero per dar vita ad un corteo, lungo via Vittorio Emanuele fino a piazza Risorgimento, che porterà un messaggio di speranza e richiamo all'azione. L'evento, organizzato da Zonta Club Alba Langhe e Roero, è un grido di solidarietà, un invito al cambiamento, un'onda di giovani voci che si alza per contrastare il fenomeno della violenza contro le donne. Si alterneranno esibizioni live e momenti teatrali a cura delle associazioni Be Street e Albatros e del Coro del Liceo Musicale "Da Vinci".
La giornata segnerà anche l'avvio di una campagna di comunicazione sui social grazie all'associazione Gen Z.
La Consulta comunale per le Pari Opportunità, coordina le iniziative albesi nella giornata dichiarata dalle Nazioni Unite e conduce un evento che si snoderà dal 25 novembre al 10 dicembre 2023. Personaggi del mondo dello sport, dell'arte, della cultura, della medicina, porteranno la loro esperienza sul tema della violenza e dell'equità con video interviste che verranno pubblicate sui canali social della Città di Alba.
Sabato 25 novembre alle ore ore 16, nella sala Riolfo, l’associazione “In.differenti” dialoga con: Donatella Masia, magistrato presso la Procura del Tribunale di Asti; Silvia Calzolaro, avvocato e vicepresidente della fondazione FIDAPA; Marco Bertoluzzo, criminologo e direttore del Consorzio Socio Assistenziale Alba, Langhe e Roero; Adonella Fiorito, presidente di Mai+Sole; Giuseppe Santoro, capitano dell’Arma dei Carabinieri; Giulia Viale, maresciallo ordinario dell’Arma dei Carabinieri e con la testimonianza di Alessandra B.
Alle ore 18 nel Palazzo Banca d'Alba si inaugurerà la mostra di opere della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo "Mai la luna gridò così tanto". Attraverso lo sguardo di 12 artiste e artisti, di diverse generazioni e provenienze, l’esposizione esplora le dinamiche storiche e contemporanee della violenza di genere, le molteplici forme di oppressione fisica e psicologica attraverso cui si esercita, il suo stretto legame coi fattori sociali, politici, economici e culturali che caratterizzano la condizione femminile nel mondo.