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Politica | 17 novembre 2023, 16:04

Casteldelfino, Dalmazzo: “In Comune mancano dialogo, condivisione e coinvolgimento dei consiglieri”

Il vicesindaco sfiduciato ad agosto spiega perché ha deciso di dimettersi anche da consigliere comunale insieme a un’altra collega di maggioranza e traccia un quadro preoccupante sulle prospettive del piccolo paese dell’alta valle Varaita

Giovanni Dalmazzo

Giovanni Dalmazzo

Il caso Casteldelfino, dove si sono registrate nei giorni scorsi dimissioni, surroghe e cambi di assessori, continua a far discutere gli ambienti politico-amministrativi della valle Varaita.

Nel Consiglio comunale di domenica scorsa, il sindaco Domenico Amorisco ha nominato Katia Giordanino vicesindaco, Simone Rocchetta nuovo assessore e formalizzato l’ingresso in Consiglio di Paolo Pinese dopo la rinuncia dei primi due esclusi della lista di maggioranza "SiAmo Casteldelfino", Luca Moro e Lucia Dao.

Giovanni Dalmazzo ci ha interpellati per manifestare il suo pensiero e spiegare i motivi che lo hanno portato a chiamarsi fuori insieme ad altri colleghi di maggioranza.   

Dalmazzo, per quali ragioni è stato sfiduciato dal sindaco Amorisco a metà agosto?

La domanda va rivolta al sindaco Amorisco. Sinteticamente, sono stato accusato di immobilismo, almeno questo quel che ho potuto apprendere dalla lettera che ho ricevuto il 3 agosto; di conseguenza,  totale sfiducia  nel mio operato . L' atteggiamento repulsivo nei miei confronti si è manifestato sin dall'inizio del mandato ed è imploso dopo la rinuncia alla delega relativa all'ufficio tecnico avvenuta in due fasi: la prima a marzo 2023, poi rientrata su richiesta dello stesso sindaco; la seconda in data 22 luglio 2023. Lascio alla libera interpretazione delle persone che leggono del perchè della mia rinuncia”.

Perché ha deciso di rinunciare anche al mandato di consigliere?

In assenza di dialogo, condivisione, coinvolgimento dell'organo amministrativo (Consiglio Comunale) e dei consiglieri, di trasparenza nelle comunicazioni, di mancanza di visione, per me imprenditore abituato al dibattito e alla ricerca di soluzioni  diventa difficile accettare una situazione che dell'assurdo ha tanto. Casteldelfino oggi è un paese sempre più isolato, senza alcuna prospettiva di crescita. Questo non lo sostengo io, lo sostiene la maggior parte della popolazione e la maggior parte dei proprietari delle seconde case che, soprattutto d'estate, riempiono il paese. Non  si tratta di una caccia alle streghe. Faccio autocritica, non essendo riuscito ad invertire la rotta e dico: colpevoli siamo tutti, non uno. Giusto, di fronte a questa situazione incancrenita, voltare pagina”.

Come vede la situazione amministrativa di Casteldelfino dopo che due vicesindaci sono stati sfiduciati e si sono dimessi dal Consiglio comunale insieme ad un'altra collega sempre di maggioranza?

Paradossalmente percepisco indifferenza. Si accetta questa situazione senza reagire. In tre della maggioranza ci siamo dimessi per dare un segnale forte di cambiamento. Lei ricorda due vicesindaci, ed un consigliere di maggioranza. Farei riferimento  anche ai quattro tecnici comunali che si sono susseguiti in due anni, ad un segretario comunale a scavalco tra diversi comuni del Cuneese, e alla surroga del sig. Martin (ex assessore e vice sindaco) con una persona che alle amministrative dell'ottobre 2021, in lista con SiAmo Casteldelfino aveva preso zero voti e che in realtà conosce bene solo il sindaco”.

GpT

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